Nonluoghi:
sono
gli spazi in cui si passa, in cui non si fa che passare,
in cui non si fissano radici, gli sapzi della circolazione
(autostrade, aereoporti), del consumo (supermercati, catene
di alberghi), della comunicazione (schermi televisivi e
computer). Circolare, consumare, comunicare: questi termini
sono quasi intercambiabili e assieme definiscono la confusione
"surmoderna". I mezzi di circolazione si vendono,
si comprano, si consumano e ogni aereo, ogni automobile
sono dotati di mezzi di comunicazione.
I prodotti di consumo provengono da ogni parte, circolano,
e le campagne di pubblicità, di comunicazione pubblicitaria,
ne vanno meriti.
I mezzi di comunicazione (televisione, computer, cellulari)
sono prodotti di consumo; anch'essi circolano e permettono
una quasi- ubiquità che trascende la circolazione
stessa.
Paradosso del nonluogo: colui che circola, consuma o
comunica ha la sensazione di esistere; ha una meta, opera
delle scelte, trasmette messaggi che esprimono la sua identità
di viaggiatore diretto a questo o quell'aereoporto, di amante
dei profumi, di persona legata alla famiglia o alla propria
azienda, o a entrambe... (Marc Augé)