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Definiti i contributi per la previdenza dei contadini di montagna

La Giunta regionale ha definito gli interventi a sostegno della contribuzione previdenziale degli agricoltori.

Definiti i criteri per il sostegno previdenziale dei contadini di montagna (Foto USP)

La Giunta regionale, riunita stamani (14 marzo) a Bolzano, su proposta dell’assessora alla previdenza Violetta Plotegher, ha definto gli interventi a sostegno della contribuzione previdenziale degli agricoltori operanti in aziende che si trovano in condizioni sfavorite sul territorio regionale. Per quanto riguarda la provincia di Bolzano, nella quale lo scorso anno sono state presentate 4.100 domande, sono stati confermati i criteri previsti con una delibera del gennaio 2017. La Regione ha previsto un contributo del 60% per aziende che presentano dai 76 ai 110 punti di svantaggio, e del 70% se superano il 70%. Con la legge regionale di stabilità 2018 è stato deciso un aumento della percentuale del contributo fino al 70% anche per le aziende trentine che si trovano ad operare in condizioni di maggior svantaggio.

Coerentemente con i criteri stabiliti dalla Provincia di Trento, che si riferiscono alla localizzazione dell’azienda piuttosto che a un sistema di punteggi (ubicazione dell’azienda nelle zone destinatarie dell’indennità compensativa o in zone al di sopra dei 900 metri di altitudine), la Regione ha individuato nelle aziende che coltivano terreni situati in prevalenza ad un’altitudine superiore ai 900 metri quelle che potranno beneficiarie dei contributi nella misura del 60% se si trovano tra i 900  e i 1.200 metri di altitudine, e del 70% al di sopra dei 1.200 metri. In base ai dati forniti dalla Provincia di Trento, risulta che le aziende i cui terreni sono situati in prevalenza sopra i 900 siano 660. Complessivamente, per i contributi previdenzaili delle aziende agricole altoatesine e trentine la Regione eroga circa 11 milioni.

"Grazie a questa delibera – commenta l’assessora Plotegher – ora anche le aziende agricole del Trentino che si trovano in zone svantaggiate di alta montagna, potranno godere di un contributo previdenziale che rappresenta un segnale importante per coloro che si adoperano per mantenere viva la montagna".

USP

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