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Anticipo assegni di mantenimento: adeguate le prestazioni

Importo, durata del pagamento e nuovi requisiti. 2,2 milioni di euro erogati nel 2023.

BOLZANO (USP). Nel corso della sua ultima seduta, la Giunta provinciale ha approvato alcune modifiche sull’anticipazione degli assegni di mantenimento. I diversi punti sono stati illustrati oggi (5 dicembre) dall'assessora provinciale Rosmarie Pamer. “L’anticipo degli assegni di mantenimento è un tema che sto affrontando con grande attenzione fin dal mio insediamento nell’Esecutivo. Abbiamo approvato tre misure per le quali i fondi sono già stati stanziati nel Bilancio 2025”, ha spiegato Pamer. L'anticipo degli assegni di mantenimento è una misura di sostegno per le famiglie monoparentali nel caso in cui il genitore obbligato al mantenimento non versi la cifra stabilita dall'autorità giudiziaria. La Provincia, per parte sua, interviene e versa un contributo, che viene concesso come anticipo e successivamente recuperato dal genitore che non versa l’assegno di mantenimento.

Le modifiche riguardano l'aumento dei contributi massimi, a seconda del numero di figli: il nuovo importo massimo erogato per un figlio è di 369,00 euro, mentre in precedenza era di 328,00 euro. Prevista anche l'estensione del beneficio fino al compimento del 21° anno di età del figlio (in precedenza il contributo veniva erogato solo fino al compimento dei 18 anni) e la rivalutazione dell’indicatore della situazione economica, con un aumento da 2,2 a 2,5. “Ciò significa che in futuro un numero maggiore di persone interessate potrà richiedere l'anticipo”, sottolinea l’assessora Pamer. “Si tratta di un passaggio importante, poiché il mancato pagamento degli alimenti può rappresentare una condizione molto stressante per i genitori, ma anche per i figli”, ha spiegato l'assessora Pamer. Le modifiche dovrebbero entrare in vigore nel marzo 2025.

Nel 2023, 600 genitori non conviventi hanno richiesto un contributo alla Provincia, con circa 921 bambini interessati. L’Amministrazione provinciale ha erogato 2,2 milioni di euro. Circa il 20% del contributo in sospeso è stato rimborsato dal genitore che non ha versato l’assegno, responsabile del mantenimento.

ASP/ck/tl