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Mondi perduti negli scatti fotografici di Mario e Benjamin Geat
Archivio fotografico Mario e Benjamin Geat, n. 566
![](https://www.provinz.bz.it/news/img/lazy.gif)
Le fotografie scattate prima della metà del XX secolo sono un’importante fonte storica soprattutto per il mondo agreste locale. Insieme alla nota collezione di Hugo Atzwanger (Museo etnografico di Teodone), ne è un chiaro esempio il fondo fotografico di Mario e Benjamin Geat presso l’Archivio provinciale di Bolzano.
Mario Geat, impiegato in servizio a Trento, visse con la moglie Josefine Tait, originaria di Vienna, e il loro figlio Benjamin (* 1925) a Bolzano e a Brunico. Padre e figlio erano appassionati di fotografia, i loro soggetti preferiti erano i paesaggi altoatesini e trentini, come anche importanti edifici sacri e profani. Mario Geat mostrò tuttavia un interesse particolare per la vita e il lavoro agresti, immortalati nelle fotografie scattate soprattutto tra i tardi anni Trenta e i primi anni Quaranta nel corso delle sue numerose escursioni. Collezionarono così immagini di tutto l’Alto Adige, tuttavia i soggetti più frequenti provengono dalle zone di Bolzano, della Valle Isarco, dal territorio dello Sciliar, della Val Sarentino, della Pusteria e dalle Dolimiti.
Il fondo abbraccia complessivamente 3146 immagini del periodo tra il 1925 e il 1960 e fu acquistato dall’Archivio provinciale di Bolzano nel 2006. Per tutti gli interessati è attualmente consultabile sul sito dell’Archivio provinciale.
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