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Progetto Hotel Cubo

Arredamento per la stanza d'albergo allestita in occasione del progetto "Hotel Cubo" al Piccolo Museion - Cubo Garutti nel 2014. L'arredamento si compone di un letto in legno, una mensola, un'insegna con la scritta "HOTEL", un guestbook, 2 grucce per gli abiti, 2 binari per tenda con 4 tende nere e 10 audioguide. La cassa di trasporto vuota di un opera d'arte di Museion faceva da comodino.

Inoltre, in dotazione per chi pernottava al "Hotel Cubo", era a disposizione un kit da hotel sottovuoto composto da un asciugamano bianco, un paio di ciabatte da hotel, una maschera da notte, un CD con audioguide, una cartina con le 22 stazioni audioguide e un foglio informativo sul progetto (Nr. inv. Museion 2338).

Denominazione oggetto:
installazione
Numero d'inventario:
2340
Autore:
Egger, Hannes
Collezione:
Collezione Museion
Data:
2014
Materiale:
legno, stoffa, materia plastica
Tecnica:
montato
Istituzione:
Fondazione MUSEION. Museo d'arte moderna e contemporanea Bolzano
Dimensioni:
misure variabili, letto larghezza 140 cm, letto lunghezza 200 cm
Note storico-critiche:
Hotel Cubo (17.04 – 29.06.2014)
Per questa insolita performance collettiva il Piccolo Museion- filiale del fratello maggiore Museion nel quartiere don Bosco - viene trasformato in un vero e proprio hotel in miniatura. Fino a giugno 2014 chi vorrà potrà infatti soggiornare per una notte in questo hotel molto speciale. Il "pacchetto" prevede al risveglio una visita con un'audioguida al Don Bosco. Il percorso, messo a punto dall'artista Hannes Egger, si muove tra le storie e le persone che abitano il quartiere, che Egger ha intervistato. Accompagnati dalla voce di Paolo Mazzucato (italiano) e Susanne Barta (tedesco) si visitano luoghi storici, come la chiesa di Santa Maria in Augia e le architetture delle Semirurali, ma anche case private, cabine telefoniche, orti e bar. L'invito di Egger è chiaro: guardare un quartiere di Bolzano per molti quasi sconosciuto, eppure ricco di storia e di vita, con occhi nuovi. Insomma riscoprire un pezzo della propria città e ritrovare la capacità di meravigliarsi anche per qualcosa che diamo per scontato. Senza distinguere tra i grandi eventi della storia e le piccole storie delle persone di cui è fatto un paesaggio urbano e sociale. Con il suo progetto Egger indaga inoltre i meccanismi di partecipazione che i progetti artistici sono in grado di mettere in atto. Sempre con sguardo divertito e leggero, per dirla con Calvino. (Comunicato stampa Museion, 2014)

 

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