Il
viaggio a ritroso nel tempo dentro la microstoria di Oltrisarco,
che viene proposto con alcuni approfonditi saggi, andrebbe collegato
anzitutto ad analogo percorso storico sociale dentro la microstoria
di Bolzano, senza trascurare, naturalmente, la macrostoria dell'Europa,
vincendo, insomma, il vizio tipico sudtirolese e, meno, trentino,
di ritenere la propria terra l'ombelico del mondo quando in realtà
gran parte delle nostre vicende particolari sono iscritte nelle
vicende internazionali per non dire che da queste, quasi sempre,
dipendono.
Vediamo infatti che le tappe fondamentali
della storia contemporanea di Oltrisarco sono riferite ai grandi
avvenimenti della storia europea: le due guerre; le dittature
del fascismo e del nazismo, con le opzioni e il regime dell'Alpenvorland;
la pace di Parigi con l'accordo Degasperi-Gruber che predeva tra
l'altro - al paragrafo a) dell'articolo 3-il ritorno dei rioptanti,
la pace degli ultimi cinquanta anni che ha fatto venir meno una
caratteristica di Oltrisarco, gli insediamenti militari; l'evoluzione
del costume, rapidissima e profondissima nel secondo dopoguerra;
l'autonomia e le rotture del terrorismo sudtirolese e così via.
I cambiamenti più forti, quasi rivoluzionari, avvengono nel Novecento,
il "'secolo breve" come è stato definito da uno storico
inglese, per sottolineare la rapidità dei cambiamenti, o il secolo
più terribile della storia occidentale, per citare un'altra definizione,
il secolo più violento nella storia dell'umanità
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