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Presentata la prima banca dati del tedesco sudtirolese

Contiene circa 330 termini tipicamente sudtirolesi la prima banca dati del tedesco parlato solo nei confini altoatesini. L'hanno presentata quest'oggi l'assessora alla Cultura tedesca Sabina Kasslatter-Mur, la curatrice Heidemaria Abfalterer e Hans Moser, professore dell'Università di Innsbruck.

Presentata la prima banca dati del tedesco sudtirolese
Anche gli italiani che abitano in Alto Adige hanno una certa familiarità con termini in lingua tedesca che non appartengono allo Hochdeutsch, ma che vengono usati solo nella nostra provincia. Si tratta spesso di parole italiane in qualche modo “tedeschizzate”, come “Supplenz” e “Barist”, oppure mutate tout court dalla seconda lingua, come “Carabinieri”, ed a volte anche di termini che rispecchiano completamente la fonetica tedesca ma che se sono incomprensibili, nel loro significato, da un tedesco o un austriaco, come “Halbmittag”, cioè lo spuntino di metà mattina.

L’Assessorato alla Cultura tedesca ha aderito ad un progetto di raccolta di queste parole, che non sono dialetto, ma vengono usate correntemente nei media. E proprio dagli organi di stampa è partita la ricerca promossa dall’Università di Innsbruck, con il professor Hans Moser, e curata da Heidemaria Abfalterer. Dal 1996 al 2003, i ricercatori hanno letto ed analizzato 24 giornali, 39 riviste, 8 magazines culturali, 33 libri, 38 manuali specialistici, 48 brochure, 15 comunicati di enti pubblici ed innumerevoli webpages prodotte in Alto Adige in lingua tedesca, alla ricerca di termini usati solamente in questa provincia.

Frutto di questo lavoro è una banca dati di circa 330 “sudtirolerismi” primari, cioè utilizzati quasi esclusivamente dagli altoatesini di lingua tedesca, e numerosi secondari, comuni anche ad altre regioni. Tra i primi rientrano, oltre ai termini sopraccitati, anche le voci “Barist” e “Carabinieri”; tra i secondi “Amtsdirektor” o “Grundschullehrer”. Presentando la banca dati, raccolta su CD, l’Assessora alla Cultura tedesca Sabina Kasslatter-Mur ha sottolineato come essa sia “una istantanea del tedesco sudtirolese nella sua specificità”.

Secondo l’assessora, “dare riconoscimento a questa lingua con le sue particolarità è un’operazione che offre consapevolezza ai sudtirolesi quali membri di confine della comunità linguistica tedesca. È ovvio che una minoranza ha, nei confronti della lingua, un rapporto diverso rispetto a quello che con essa ha chi vive in un’area monolingue. E questo in particolare in Alto Adige, dove le persecuzioni del passato hanno  dato come esito una maggiore sensibilità nei confronti della lingua madre. La banca dati del tedesco sudtirolese, nata dall’analisi di 19.000 frasi e 1.500 parole chiave, è intesa come strumento utile per ricercatori e studiosi di linguistica, nonché come “un mezzo di tutela della lingua locale”, ha aggiunto l’assessora. Essa è strutturata in modo da facilitare consultazione e ricerca attraverso filtri. Non si tratta quindi ancora di un vero e proprio vocabolario, ma semplicemente di un mezzo che faciliterà il lavoro di ricerca di centri di studio quale l’Istituto di Cultura sudtirolese, l’Intendenza scolastica tedesca, l’Istituto pedagogico tedesco, l’area di ricerca linguistica dell’EURAC, la Libera Università di Bolzano e molti altri, che riceveranno una copia del nuovo CD dall’Assessorato provinciale alla Cultura tedesca.

MC

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