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Risultati e statistiche degli esami nelle scuole italiane

L'intendente scolastica Bruna Visentin Rauzi ha illustrato oggi risultati e statistiche degli esami nelle scuole medie e superiori italiane. Diminuite le votazioni di eccellenza. "Segno che stiamo diventando più selettivi", ha commentato l'intendente. Presente anche l'assessore Gnecchi.

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L’intendente scolastica Bruna Visentin Rauzi ha illustrato oggi, assistita da uno staff di tre ispettori ed alla presenza dell’assessora alla Scuola italiana Luisa Gnecchi, i risultati degli esami di licenza media e di maturità nelle scuole italiane. L’esito è “più che positivo”, hanno concordato Gnecchi e Rauzi, nonostante la maggiore severità, rispetto all’anno scorso, delle commissioni, che ha portato, nelle scuole superiori, ad una diminuzione delle votazioni di eccellenza. Di seguito i dati più rilevanti.

Nelle scuole medie gli ammessi all’esame di licenza sono stati 1088 su 1136; 48 i non ammessi, 1 solo respinto. La percentuale dei ragazzi che non sono stati ritenuti idonei è calata dello 0,5 % rispetto all’anno scorso (il 4,2 %, contro il 4,7 % del 2004), così come è calata, anche se impercettibilmente, quella dei bocciati, passati dallo 0,2 % degli ammessi allo 0,1 %.

Nelle scuole superiori, su 759 candidati interni che si sono presentati all’esame di stato (su 770 iscritti), 30 sono stati i respinti: il 4 %, un aumento di un punto percentuale netto rispetto allo scorso anno, quando su 742 ammessi ne erano stati bocciati 22. Più corpose, com’è naturale, le percentuali tra i candidati esterni, i cosiddetti “privatisti”: su 32 presentatisi all’esame, i non promossi sono stati 5 (il 15,6 %). Il dato più rilevante, tuttavia, è rintracciabile nella diminuzione, rispetto al 2004, di un punto percentuale dei maturati che hanno ottenuto una votazione di 100/100 (quest’anno sono stati il 7 %, 53 in tutto) e, soprattutto, nell’incremento di quelli usciti con 60/100, che passano dall’8,9 % al 13,2 % (+ 4,3 %).

Un rigore, quello dimostrato dalle commissioni, auspicabile: “desideriamo che in provincia di Bolzano il diploma comunichi il valore degli studi intrapresi”, ha affermato l’assessora Gnecchi; opinione condivisa dall’intendente scolastica Rauzi: “Una maggiore selettività non può che essere garanzia di qualità”, ha aggiunto.

Un confortante risultato proviene infine dalle prove di seconda lingua: il loro svolgimento ne ha attestato una sempre maggiore padronanza e scioltezza di utilizzo, soprattutto nelle prove orali; oltre che un crescente interesse alle opportunità che offre come strumento comunicativo.

ib

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