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Nuove scoperte archeologiche nella chiesa di S.Lucia ad Auna di Sotto

In occasione degli interventi di restauro e della posa del nuovo impianto di riscaldamento nella chiesa di S. Lucia ad Auna di Sotto sul Renon la Ripartizione beni culturali della Provincia ha potuto svolgere alcune indagini archeologiche che hanno portato alla scoperta di numerose informazioni circa il passato dell’edificio ed il luogo che lo ospita.

Ritrovamenti archeologici sul Renon.
Le indagini sono state completamente finanziate dall’Ufficio provinciale dei beni archeologici, coordinate e dirette dal dottor Umberto Tecchiati ed eseguite dai tecnici della C.S.R. Cooperativa Scavi e Restauri di Bolzano (Gino Bombonato).
La prima notizia della chiesa risale al 1211; si parla della chiesa maggiore per importanza nella zona del Renon e da sempre considerata parrocchia. Santa Lucia è una martire del IV secolo vissuta e morta a Siracusa ma celebrata fin dal VI secolo a Roma. La chiesa di Auna è stata costruita su un dosso roccioso che domina l’ampio terrazzo naturale su cui è sorto il paese; nell'area sono conosciuti ritrovamenti preistorici e romani.
Tra le prime scoperte di rilievo vi sono delle monete romane la cui datazione porta ai secoli III e IV dopo Cristo. Si tratta di una presenza di rilievo dal momento che si è sempre ritenuto che nella zona passasse il tratto dell’antica strada romana della Val d’Isarco il cui percorso, risalendo dalla piana di Bolzano, ridiscendeva all’altezza di Colma, Ponte Gardena. Sopra i livelli romani fu costruita una prima chiesa, probabilmente del primo medioevo, di piccole dimensioni che ad un certo punto subì un crollo particolarmente grave e quindi fu ricostruita con un ampliamento. In un periodo compreso tra il XV ed il XVI secolo la chiesa fu sottoposta ad un'importante trasformazione che le fece acquisire i caratteri del nuovo stile gotico. L’abside semicircolare venne abbattuta per fare posto ad un coro quadrato con abside poligonale. Della primitiva chiesa vennero mantenute solo le pareti sud e ovest mentre le altre furono rifatte creando un’aula più ampia suddivisa, fatto questo piuttosto insolito, in due navate. In un secondo momento, probabilmente ancora nel XVI secolo, l’edificio venne ulteriormente ingrandito: fu ampliato sul lato meridionale e furono tolti i pilastri che suddividevano l’aula. Ogni fase costruttiva era caratterizzata dalla presenza di un nuovo piano pavimentale.
Nella fase barocca la chiesa non subì grandi trasformazioni: solo l’abside poligonale gotica fu abbattuta e sostituita da un grande coro di forma quadrata. L’aspetto attuale della chiesa, in stile neoromanico, risale alla seconda metà dell’800: a quel tempo tale stile dominava l’architettura europea (ma in Alto Adige non ha prodotto grandi esempi se non nel caso di alcuni castelli). Fra i ritrovamenti vanno menzionate, oltre alle monete romane, anche una cinquantina di monete medievali. Tra le più interessanti ci sono una moneta di Federico I, il primo conio effettuato nella zecca di Merano, monete di Trento, Verona, Venezia, Mantova. La maggior parte di queste risalgono al XII - XIII secolo. All’interno della chiesa sono state scavate delle tombe di varie epoche.

SA

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