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Portfolio europeo delle lingue

Si svolgerà il 16 ed il 17 novembre al “Pavillon des Fleurs” di Merano il convegno “Vivere le lingue/Sprachen leben und erleben/Viver la rujenedes“, un momento di approfondimento e di riflessione sul “Portafolio europeo delle lingue”.

Portfolio europeo delle lingue
Si tratta di un avvenimento di rilievo per il mondo scolastico e culturale altoatesino anche in considerazione del fatto che, per la prima volta, sono coinvolti nell’organizzazione e nella gestione di un convegno di livello internazionale le tre Intendenze scolastiche provinciali con i rispettivi Istituti pedagogici in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione Universitaria e della Ricerca (MIUR).

Nel 2002 gli assessori provinciali alla scuola hanno assegnato alle Intendenze ed agli Istituti pedagogici l’incarico di elaborare un “Portfolio europeo delle lingue” per i vari ordini scolastici. A tale scopo è stato quindi creato un Gruppo di lavoro composto Rita Gelmi, Josef Duregger, Maria Luise Fischer, Walter Cristofoletti, Lois Ellecosta, Anna Maria Corradi, Carmen Siviero, Klaus Civegna, Gretl Senoner, in rappresentanza delle varie strutture provinciali preposte alla scuola.

Una prima valutazione del “Portfolio delle lingue” per la scuola elementare e la media primaria è stata effettuata da parte del Gruppo di lavoro nel novembre del 2004, mentre nell’agosto di quest’anno è seguita la valutazione di questo strumento per quanto riguarda la scuola media superiore.

Il Portaolio è sostanzialmente un progetto per un autovalutazione dell’apprendimento delle lingue elaborato dal Consiglio d’Europa ed attualmente ne sono stati creati circa 70 nelle varie realtà europee. Il Convegno di Merano sarà quindi un’occasione per un prezioso confronto sul tema dell’apprendimento delle lingue a livello europeo grazie al contributo di esperti internazionali e dei principali referenti a livello nazionale e collaboratori del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca.

Ogni documento è redatto in quattro lingue, italiano, tedesco, ladino (nelle due versioni gardenese e badiota) ed inglese. Internamente questa sorta di “passaporto linguistico europeo” è strutturato in tre parti. In primo luogo una sorta di una biografia linguistica nella quale sono contenute alcune proposte finalizzate ad una maggiore sensibilizzazione degli alunni verso le lingue ed un percorso di apprendimento linguistico che porta anche ad una specie di “autovalutazione” della propria conoscenza linguistica.

La seconda parte è rappresentata da un “dossier”, in tedesco “Schatzkiste”, nel quale viene documentato il processo di avvicinamento alle lingue e di autovalutazione. Infine il “Portfolio” è completato dal cosiddetto “Passaporto linguistico” che fornisce una documentazione particolareggiata dei vari passaggi scolastici che hanno caratterizzato l’iter formativo del singolo alunno. Il tutto ha lo scopo di attestare verso l’esterno il livello di apprendimento linguistico dell’alunno ed, in prospettiva, potrà diventare uno strumento particolareggiato per documentare il livello di conoscenza delle lingue raggiunto dallo studente, utile anche ai fini di un più agevole inserimento nel mondo del lavoro.

I colleghi sono cordialmene invitati a prendere parte al convegno.

FG

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