Attualità

Il jazz in cinque giorni

"Le cinque giornate del jazz", l'iniziativa che l'Assessorato provinciale alla cultura italiana dedica alla storia del jazz, nell'ambito di cinque incontri proposti fra il 1. dicembre 2005 ed il 16 febbraio 2006, sono state presentate in conferenza stampa oggi, lunedì 28 novembre, dall'assessore competente Luigi Cigolla, da uno dei suoi ideatori, Vittorio Albani, operatore culturale ed esperto di jazz, nonchè dal direttore della Ripartizione cultura italiana, Antonio Lampis, e da Till Mola, funzionario della medesima ripartizione.

Le cinque giornate del jazz
Capire il jazz in cinque giorni. Non è il titolo di un manuale pronto uso, bensì l’obiettivo a cui mira un’iniziativa organizzata dall’Ufficio cultura dell’Assessorato cultura italiana della Provincia con lo scopo di promuovere la musica fornendo al pubblico strumenti e chiavi di lettura efficaci per favorirne la comprensione. Si tratta di un segmento di un progetto propedeutico volto alla promozione della musica al di là delle barriere fra generi, che in passato ha prodotto iniziative quali “OPERAzione” e “On & On”. Come pone in evidenza l’assessore provinciale competente, Luigi Cigolla, la Ripartizione cultura italiana ha sviluppato un metodo di avvicinamento ai consumi culturali fondato sulla scomposizione delle tradizionali modalità di presentazione dello spettacolo; “Le cinque giornate del jazz” continuano questo percorso, offrendo strumenti che consentono a tutti di conoscere il jazz. Attraverso questo nuovo modo di concepire il modo di fare e proporre cultura, come ha sottolineato Antonio Lampis, direttore della Riparizione cultura italiana, la provincia di Bolzano si pone al vertice delle classifiche a livello nazionale per quanto concerne il consumo di spettacoli ed iniziative culturali, come testificano vari studi ed indagini di settore.
Come ha illustrato Vittorio Albani, operatore culturale esperto di jazz, che ha ideato "Le cinque giornate del jazz" assieme a Paolo Fresu, uno dei jazzisti italiani più apprezzati a livello internazionale, gli incontri in calendario analizzano la storia di questo genere musicale partendo dai suoi esordi con una figura del calibro di Louis Armstrong passando attraverso le trasformazioni proposte da Dizzy Gillespie, la ricerca creativa di Miles Davis, la poetica del malessere di Chet Baker fino ai nostri giorni con figure quali Wynton Marsalis e Dave Douglas. Protagonista indiscussa della narrazione è lo strumento principe del jazz: la tromba interpretata dai più grandi trombettisti americani di questo genere musicale.
Come suggerisce il titolo dell’iniziativa nell’ambito di cinque incontri, tra il 1. dicembre 2005 ed il 16 febbraio 2006, il pubblico sarà messo in grado di comprendere il divenire del jazz sia con l’introduzione di relatori scelti fra i più rappresentativi critici ed esperti italiani specializzati nel settore del jazz che "scomporranno" la sua struttura per meglio farlo conoscere al pubblico, che l’esemplificazione musicale dal vivo a cura del trombettista Paolo Fresu e della sua band “Paolo Fresu Quintet” (di recente ha festeggiato i vent’anni di attività).
“Le 5 giornate del jazz” sono ospitate presso la Sala Monteverdi del Conservatorio di Bolzano, sempre alle ore 20.30, il 1. e 15 dicembre 2005, il 17 gennaio 2006, nonché il 2 e 16 febbraio 2006, sempre con ingresso gratuito.
Il 1. dicembre 2005 Stefano Zenni, presidente della Società Italiana di Musicologia Afroamericana, ha esaminato gli esordi del jazz soffermandosi sulla figura geniale del primo grande solista jazz: Louis Armstrong.
Il 15 dicembre 2005 Luigi Onori, critico musicale del quotidiano “Il Manifesto” e fra i più apprezzati saggisti del jazz moderno, cercherà di illustrare le rivoluzionarie concezioni musicali di Dizzy Gillespie, che assieme al sassofonista Charlie Parker, può essere considerato uno degli artefici principali del genere bebop.
Il 17 gennaio 2006 Miles Davis e le sue numerose variazioni stilistiche (dal bebop al cool, dal jazz modale al jazz elettrico) saranno al centro della relazione di Enrico Merlin, trentino, uno dei massimi esperti riconosciuto a livello mondiale dell’arte davisiana.
Il 2 febbraio 2006 sarà la volta della poesia del malessere interpretata da Chet Baker che sarà illustrata al pubblico da Giuseppe Vigna, collaboratore del mensile “Musica Jazz”.
Il 16 febbraio 2006 Stefano Merighi, critico del quotidiano “Il Mattino di Padova”, metterà a confronto nella sua relazione due personalità forti e contrastanti dell’attualità del jazz quali Wynton Marsalis e Dave Douglas.

INFO
Ufficio cultura italiana, tel. 0471 411204, e-mail: cultura.italiana@provincia.bz.it
Internet: www.provincia.bz.it/5 che, come ha illustrato Till Mola, che ha coordinato l'iniziativa per la Ripartizione cultura italiana, accanto ad una selezione di foto dei singoli incontri, con il sistema di "pod cast" proporrà servizi audio utilizzabili dai media.

SA

Galleria fotografica