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Giornata della lingua madre: il Dipartimento provinciale su migrazione, multilinguismo e mobilità

La società contemporanea sempre più incentiverà il multilinguismo, considerato il dato oggettivo della migrazione da Paesi in via di sviluppo a Paesi ricchi, ma anche grazie alla mobilità professionale delle persone sostenuta dall'UE: è un passaggio della nota con cui il Dipartimento provinciale Formazione professionale italiana, lavoro e pari opportunità interviene in occasione della Giornata internazionale della lingua madre, che l'Unesco celebra domani (martedì 21).

A cura dell’Unesco - sottolinea la nota del Dipartimento - arrivano costantemente dati sulla sparizione vera e propria di molte lingue, con una media allarmante di un’estinzione ogni 2 settimane. Insomma il tempo di una vacanza e una lingua non ci sarà più. Ribadisce l’Unesco che circa il 50% delle 6000 mila lingue mondiali è in pericolo di estinzione.
"Perdere una lingua - così il Dipartimento provinciale - è perdere una cultura e l’identità culturale della popolazione che vi si riconosceva. Da qui si comprende quanto sia importante per una minoranza difendere e mantenere le proprie scuole e le proprie tradizioni."

Riguardo ai nuovi cittadini provenienti da altri Paesi, la nota dei responsabili del Dipartimento Formazione professionale, lavoro e pari opportunità - dove è insediato anche l'Osservatorio provinciale sulle immigrazioni - sottolinea che "la società moderna sempre più incentiverà il multilinguismo, per una dato oggettivo che è quello della migrazione, dai Paesi in via di sviluppo ai Paesi ricchi, ma anche grazie alla mobilità professionale delle persone, sostenuta in primo luogo dall’Unione Europea."

In occasione della Giornata internazionale della lingua madre si vuole anche stimolare la curiosità verso le lingue che sentiamo parlare per strada, "la voglia di conoscere che li esprime, pensando che uno straniero porta sempre con sé una storia, una storia molto diversa dalla nostra e per questo affascinante."
E proprio alla luce dei fenomeni di migrazione, conclude la nota, "la lingua madre sarà un problema sempre più pressante per i nuovi cittadini, che dopo un paio di generazioni rischiano di dimenticare la loro lingua d’origine."

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