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Inaugurata la mostra “Immaginarsi la Preistoria”

È stata inaugurata lunedì sera presso il Museo Archeologico dell’Alto Adige un’interessante mostra dal titolo “Immaginarsi la Preistoria” che offre spunti per un’approfondita riflessione sulla vita quotidiana nella preistoria. La mostra rimarrà aperta sino all’11 giugno 2006.

Immaginarsi la Preistoria
Molti aspetti della vita nella preistoria sono ricostruibili anche nei loro dettagli attraverso i reperti trovati negli scavi archeologici e le analisi di laboratorio: come venivano costruite le abitazioni, cosa mangiavano le persone, quali oggetti avevano a disposizione etc. 

Le notizie su come uomini, donne e bambini e le diverse generazioni vivevano insieme sono invece scarse. Pertanto lasciano un ampio margine di interpretazione. La mostra temporanea del Museo Archeologico dell’Alto Adige “Immaginarsi la Preistoria” indaga gli aspetti sociali della vita quotidiana nella preistoria e discute i ruoli di adulti e bambini. Oggetti in pietra, legno, corno e ceramica ritrovati nello scavo di un villaggio neolitico presso il Pfäffikersee in Svizzera rappresentano il punto di partenza della ricostruzione illustrata al centro della mostra, l’immagine di una scena di vita quotidiana nell’epoca in cui ha vissuto l’Uomo venuto dal ghiaccio, “Ötzi”. 

Immagini e ricostruzioni archeologiche di scene di vita del passato ci mostrano un quadro idillico della preistoria. Esse si basano solo parzialmente su dati storici concreti e rispecchiano, in ogni caso, il nostro modo di vedere un mondo, in cui si presume valessero già valori e rapporti sociali tradizionali e lasciano ampio spazio a stereotipi sui ruoli sociali, famigliari e di genere. Nelle illustrazioni che ricostruiscono le condizioni di vita nella preistoria, archeologi e illustratori si rifanno spesso alla propria esperienza, riproducendo le situazioni che ci sono famigliari dalla nostra stessa cultura e dal recente passato. In questo modo mettono in scena forme di convivenza che riteniamo originarie, ma che in realtà sono nate solo in seno alla società borghese del XIX secolo. 

La mostra mette in discussione il messaggio che queste immagini trasmettono, sottolineando il loro significato all’interno dell’attuale dibattito sui rapporti fra generazioni e generi. La mostra mette in evidenza il fatto che non sempre l’immagine che ci facciamo di culture lontane nel tempo o geograficamente corrisponde alla loro realtà. Spesso si tratta solamente di una nostra proiezione di ciò che noi già conosciamo. 

Nel corso dell’inaugurazione il presidente dei Musei provinciali altoatesini, Bruno Hosp, ha sottolineato l'importanza di questa mostra dal punto di visto storico per il Museo Archeologico perché gli scavi del villaggio neolitico di Pfäffikon (Svizzera) si riferiscono ad un periodo molto vicino (3.100-3.000 a.C.) a quello di Ötzi (3.300 a. C.)  e quindi consentono di allargare le nostre conoscenze sul contesto sociale nel quale presumibilmente viveva.

L’assessora Sabina Kasslatter Mur ha rilevato che la mostra punta ad approfondire aspetti della “cultura quotidiana” e consente di rivedere criticamente un’immagine idealizzata dalla vita del passato.   

Brigitte Röder, dell’ Istituto di archeologia preistorica e di scienze naturali dell’Università di Basileat ha sottolineato che nel corso delle sue ricerche ha analizzato più di 400 immagini di ricostruzioni archeologiche e vi ha ritrovato spesso gli stessi stereotipi, distribuiti su un arco archeologico di 400.000 anni.

Queste immagini di una "vita ideale" della preistoria ci sembrano così comuni perché ricorrono a principi educativi dell'età dei primi scavi ed esplorazioni a partire dal ‘700 ed ‘800 e si riscontrano dovunque, nei libri scolastici, nei testi di archeologia ed anche nei musei.

Siamo talmente abituati a queste immagini di uno stile di vita ritenuto "originario" che quasi non ci rendiamo più conto del tipo di messaggio che viene veicolato alle persone ed ai bambini che vengono a visitare musei e che imparano a conoscere la preistoria sui libri di scuola. 

L’ingresso alla mostra temporanea è incluso nel costo del il biglietto del museo (regolare: 8 Euro, ridotto: 6 Euro, scolaresche (a scolaro/a): 1,50 Euro). L’allestimento è aperto al pubblico da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 17.30. Lunedì chiuso.  

Per ulteriori informazioni sulla mostra gli interessati possono contattare direttamente il Museo Archeologico dell’Alto Adige, via Museo 43, 39100 Bolzano, Tel.: 0471-320 120, fax: 0471-320 122, www.iceman.it.  

 

 

FG

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