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Presentati al Museo di Scienze Naturali il V volume di Gredleriana ed il nuovo acquario del Nautilus

Presentati questa mattina (14 marzo) presso il Museo di Scienze Naturali il nuovo volume di “Gredleriana” , la rivista scientifica del Museo, ed il nuovo acquario che ospita alcuni esemplari di Nautilus, un vero e proprio “fossile vivente”.

Presentati al Museo di Scienze Naturali il V volume di Gredleriana ed il nuovo acquario del Nautilus

Nella mattinata odierna il Museo di Scienze Naturali ha proposto due interessanti novità che si muovono su binari paralleli e che contribuiscono ad arricchire ulteriormente l’immagine di questa interessante struttura culturale della nostra provincia.

 

Sul piano più squisitamente scientifico il presidente dei Musei provinciali altoatesini, Bruno Hosp, ha presentato alla stampa il quinto volume della pubblicazione “Gredleriana” che ospita interessanti contributi da parte di botanici e naturalisti di fama internazionale incentrati su tematiche riguardanti la botanica, la zoologia e l’ecologia. 


Questa rivista, che esce regolarmente dall’anno 2001, si è ormai affermata nel mondo scientifico ed è un’importante piattaforma di comunicazione per ricercatori che studiano l’Alto Adige e le altre regioni alpine. Uno scopo principale della rivista del Museo è la raccolta di dati sulla biodiversità in Alto Adige. Le conoscenze sulla fauna e la flora dell’alto Adige sono sempre ancora insufficienti sebbene siano stati eseguite numerose ricerche negli ultimi anni.  Il nome Gredleriana è stato scelto in omaggio al grande studioso della natura in Alto Adige, il padre francescano Vinzenz Maria Gredler (1823-1912). 

 

La rivista Gredleriana viene messa a disposizione di 300 istituzioni in tutto il mondo con le quali il museo scambia le sue pubblicazioni. In questo senso la rivista è un messaggero per la grande diversità dell’ambiente naturale altoatesino. Dall’altro lato vengono spedite al Museo un grande numero di riviste scientifiche da tutto il mondo. I lavori compaiono di volta in volta nella lingua originale degli autori (tedesco, italiano, inglese).  

Il 5° volume offre una varietà di temi molto ampia, con numerose riclassificazioni nell’ambito della flora e della fauna dell’Alto Adige. Un lavoro tratta dell’interessante fenomeno delle buche di ghiaccio di Appiano, un ambiente freddo ai piedi di una grande frana preistorica (Burga, Voser & Greber), altri lavori trattano temi vegetazionali (Licheni: Nascimbene, Caniglia & Dalle Vedove, Felci: Horn, Sackwitz & Wilhalm, Ranuncoli: Dunkel, Orchidee - Elleborine: Lorenz, Boschi di pino nero del Monte Sole in Val Venosta: Staffler & Karrer e la loro sensibilità rispetto ai danneggiamenti: Schuster & Oberhuber) e temi zoologici comprendenti la diffusione e le osservazioni del comportamento di diverse specie (Cicindelidae: Kierdorf-Traut, Vita di Meloe proscarabaeus: Klausnitzer, Curculionidi: Osella, Zuppe & Di Marco, Xylocopa: Vicidomini, Formiche: Glaser, Cecidomyiidae: Skuhravá & Skuhravý, Pesci, prima segnalazione del Rutilo in Alto Adige: Morpurgo, Salamandra alpina: Zanghellini & Caldonazzi, Micromammiferi: Zanghellini, Caldonazzi, Marsili & Torboli). Un lavoro del Laboratorio biologico di Laives tratta delle analisi ecotossicologiche dei laghi altoatesini (Lazzeri & Blasior). 

Il nuovo volume della Gredleriana si può acquistare presso il Museo di Scienze Naturali e presso le maggiori librerie. Sono anche disponibili i numeri precedenti della rivista. 


Sul piano del rinnovamento della struttura museale e della sua maggiore fruibilità al pubblico il Museo si è ora arricchito grazie ad un acquario che ospita alcuni esemplari di “Nautilus”, un cefalopode, vero e proprio “fossile vivente, rimasto pressoché immutato per milioni di anni grazie alla sua particolare biologia.

I Nautiloidi (il gruppo di animali a cui appartiene il nautilus) vivono nei mari della Terra da circa 400 milioni di anni, sono quindi molto più antichi dei dinosauri. Anche in Alto Adige, in Val Gardena, sono stati rinvenuti fossili di Nautiloidi che vivevano nell’antico mare del Permiano Superiore, presente nella regione circa 250 milioni di anni fa.

I nautili allora vivevano tra le barriere coralline che oggi formano le nostre Dolomiti. La collezione di conchiglie ed impronte di Nautiloidi del Seceda è, per quel periodo, una delle più grandi al mondo e contiene alcune specie che sono state scoperte qui per la prima volta. 

I visitatori del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige da oggi hanno la possibilità di vedere i fossili di Nautiloidi delle Dolomiti, accanto ai nautili viventi in acquario. Tra Italia e Austria si contano sulle dita di una mano i musei e gli acquari pubblici che ospitano nelle loro vasche questo meraviglioso “fossile vivente”. Il nautilus è un animale delicato di non facile mantenimento in acquario. Per questo motivo è stato realizzato un acquario speciale di circa 1.000 litri di volume.

La temperatura dell’acqua viene mantenuta a 18-20°C. La vasca è illuminata con una tenue luce blu, il nautilus infatti non è abituato alla luce forte. L’acquario è completato da un complesso sistema di filtrazione e di regolazione della salinità ubicato sotto la vasca.

Il nuovo acquario è stato progettato dal dott. Massimo Morpurgo, curatore degli acquari del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige. La parte paleontologica è stata curata dal dott. Benno Baumgarten, conservatore per le scienze geologiche del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige. 

 

 

 

FG

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