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Presentati i risultati della ricerca “Curreval” sul tedesco II lingua nelle scuole italiane

L'insegnamento/apprendimento della lingua seconda è da sempre uno dei nodi centrali della scuola dell'Alto Adige. Da più di dieci anni il tedesco lingua seconda viene insegnato nella scuola dell'obbligo italiana dell'Alto Adige seguendo le indicazioni del Curricolo aperto. Con un ampio progetto di ricerca l'Istituto Pedagogico ha valutato il significato e la valenza attuale di tali programmi di insegnamento ed i risultati della ricerca sono stati presentati oggi nel corso di un convegno tenutosi a Palazzo Widmann.

Presentati i risultati della ricerca “Curreval” sul tedesco II lingua nelle scuole italiane

Dieci anni dopo la nascita del curricolo l’Istituto Pedagogico Italiano ha proposto con un proprio progetto di ricerca, “CURREVAL”, una riflessione sull’attuale valore del curricolo. Il progetto è stato proposto dal insegnante ricercatore dell’Istituto Klaus Civegna e dal prof. Siegfried Baur.

Il progetto prevede una valutazione scientifica del curricolo. La ricerca “CURREVAL” si è occupata dell’analisi delle misure attuate e ne valuta l’efficienza e l’efficacia. La valutazione del programma didattico assume così il compito di valutarne effetti e valori. 

In riferimento al curricolo, si intende per valutazione un processo sistematico di raccolta e analisi delle informazioni, opinioni, valutazioni, per poter sviluppare sulla loro base giudizi e per prevedere un ulteriore sviluppo. 


Tramite un’attenta analisi degli effetti è stata valutata la qualità dell’implementazione del curricolo. Per farlo, si è proceduto naturalmente anche a una verifica dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni, delle diverse condizioni di lavoro degli insegnanti e dei discenti (analisi ambientale), si sono approfondite le esperienze fatte con il curricolo, si sono verificate le ricadute sulla motivazione dei discenti e sul loro successo scolastico (autovalutazione), così come sul valore del curricolo, alla luce delle più recenti ricerche scientifiche.

 

 

A tal fine, sono state eseguite più di trenta interviste individuali, cinque interviste di gruppo, una ricerca GABEK® (valutazione qualitativa di espressioni complesse) e sono stati raccolti quattro pareri di esperti.

 

 

Dalle interviste individuali risulta che oltre la metà degli insegnanti è convinta che proprio il concetto di curricolo aperto dia forza alla proposta didattica dei programmi. Questo concetto permette libertà didattica, sviluppo di creatività e adeguamento della proposta didattica alla concreta situazione scolastica, alle competenze e ai bisogni dei discenti.

 

In particolare, vengono citati i laboratori didattici quali luoghi centrali di incontro e di collaborazione tra insegnanti. Viene infine valutata positivamente la progressione didattica a spirale e il principio che al centro di ogni processo di insegnamento/apprendimento si trovano i discenti. 

 

Ulteriori proposte emerse dalla ricerca riguardano un migliore coordinamento tra scuola primaria e scuola secondaria di I° grado, un aggiornamento continuo, interattivo, comune, e lo sviluppo dei laboratori didattici. Molti insegnanti non ritengono necessari degli adeguamenti del curricolo e interpretano gli ultimi dieci anni non come un periodo di invecchiamento delle proposte curricolari, ma come periodo di passaggio per una sempre più vera e cosciente realizzazione delle proposte didattiche ivi contenute.   

 

La ricerca è stata realizzata da Klaus Civegna, insegnante elementare di tedesco lingua seconda, che da molti anni lavora presso l’Istituto Pedagogico, occupandosi di progetti di ricerca pedagogica e innovazione didattica; Siegfried Baur, professore della Libera università di Bolzano, Facoltà di scienze dell’educazione; Josef Zelger, professore emerito di filosofia dell’Università di Innsbruck; Cristina Allemann-Ghionda, professoressa di pedagogia internazionale e interculturale dell’Università di Colonia (D); Herbert Christ, professore emerito dell’Università di Gießen; Gerhard Neuner, professore di tedesco lingua straniera dell’Università Gesamthochschule di Kassel;  Eva Maria Thüne professoressa di lingua tedesca della Facoltà di lingue e letterature straniere dell’Università di Bologna.

Hanno preso parte al convegno la vicepresidente della Provincia, Luisa Gnecchi, la sovrintenete scolastica, Bruna Visintin Rauzi, e la direttrice dell'Istituto pedagogico italiano, Daniela Pellegrini Galastri.



 

FG

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