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Aperte sino all’11 giugno le esposizioni al Museo archeologico ed al Museo di Scienze Naturali

Si tratta rispettivamente della mostra “Immaginarsi la preistoria” allestita al Museo Archeologico provinciale e della mostra “Serpenti, mito e realtà” presso il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige. Sono già in cantiere le successive mostre presso le due strutture museali del capoluogo.

Rimarrà aperta sino a domenica 11 giugno la mostra allestita presso il Museo Archeologico dell’Alto Adige dal titolo “Immaginarsi la Preistoria” che offre spunti per un’approfondita riflessione sulla vita quotidiana nella preistoria.

Molti aspetti della vita nella preistoria sono ricostruibili anche nei loro dettagli attraverso i reperti trovati negli scavi archeologici e le analisi di laboratorio: come venivano costruite le abitazioni, cosa mangiavano le persone, quali oggetti avevano a disposizione etc. 

 Immagini e ricostruzioni archeologiche di scene di vita del passato ci mostrano un quadro idillico della preistoria. Esse si basano solo parzialmente su dati storici concreti e rispecchiano, in ogni caso, il nostro modo di vedere un mondo, in cui si presume valessero già valori e rapporti sociali tradizionali e lasciano ampio spazio a stereotipi sui ruoli sociali, famigliari e di genere.

Nelle illustrazioni che ricostruiscono le condizioni di vita nella preistoria, archeologi e illustratori si rifanno spesso alla propria esperienza, riproducendo le situazioni che ci sono famigliari dalla nostra stessa cultura e dal recente passato. In questo modo mettono in scena forme di convivenza che riteniamo originarie, ma che in realtà sono nate solo in seno alla società borghese del XIX secolo.

La mostra mette in discussione il messaggio che queste immagini trasmettono, sottolineando il loro significato all’interno dell’attuale dibattito sui rapporti fra generazioni e generi.

La mostra mette in evidenza il fatto che non sempre l’immagine che ci facciamo di culture lontane nel tempo o geograficamente corrisponde alla loro realtà. Spesso si tratta solamente di una nostra proiezione di ciò che noi già conosciamo. 

La mostra “Serpenti, mito e realtà”, presso il Museo di Scienze Naturali, in via della Bottai,1 a Bolzano, rappresenta un vero e proprio viaggio alla scoperta dei serpenti nel loro ambiente naturale. Il pubblico può ammirare 31 specie di serpenti provenienti da tutto il mondo (Europa, Asia, Africa, Americhe e Australia) ospitate in altrettanti terrari.

Tra le specie esposte sino all'11 giugno presso il Museo vale la pena citare l’anaconda (il serpente più grande del mondo), il taipan (il serpente più velenoso), la vipera della morte, varie specie di serpenti a sonagli, pitoni e boa, il mamba verde e il mamba nero e varie specie di cobra e di vipere. Alcuni pannelli illustrano le caratteristiche biologiche di questi stupendi animali.

I visitatori possono così scoprire come si muovono e si riproducono, come percepiscono le prede e come ne seguono la scia olfattiva. Si può verificare in prima persona che la loro pelle non è affatto viscida come si crede, bensì asciutta e piacevole al tatto.

Chiunque lo desideri potrà infatti accarezzare “Willy”, il pitone albino di due metri che è già diventato la mascotte di migliaia di visitatori. L’esposizione analizza, inoltre, il ruolo simbolico del serpente nelle diverse culture.

Che sia un simbolo di fecondità o di peccato, di guarigione o di morte, di luce o di tenebra, il serpente non compare mai come una figura minore. Diverse vetrine mostrano il molteplice materiale raccolto negli anni: maschere messicane, asiatiche e africane, gioielli e manufatti in legno o argilla, tutti rappresentanti il serpente. I più curiosi possono assistere al pasto delle specie in terrario, che viene mostrato al pubblico adulto (solo per maggiorenni!) il mercoledì sera, con l’apertura straordinaria del Museo alle ore 19.00.

A partire dall’11 luglio il Museo di Scienze Naturali ospiterà la mostra fotografica “Earthsong” con splendide immagini aeree scattate dal noto fotografo Bernd Edmaier, mentre il Museo Archeologico dal 12 agosto esporrà un’importante mostra di mummie peruviane dell’antica popolazione Chachapoya.  Fra gli affascinanti oggetti che saranno esposti esposti, figurano, oltre a reperti di insediamenti e siti funerari, anche una dozzina di mummie umane e animali.

L’esposizione rientra nell’ambito di uno scambio culturale in atto tra il Museo Archeologico di Leymebamba/Perù, il Museo Tecnico di Vienna e il Museo Archeologico dell’Alto Adige.

FG