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Residenza Schrofenstein: affreschi simili a quelli di Castel Roncolo

L'ass. provinciale ai beni culturali Sabina Kasslatter Mur oggi (martedì 20 marzo) nel presentare gli affreschi profani rinvenuti e restaurati con il contributo della Provincia (220.000 Euro) presso la Residenza Schrofenstein in via Vintola a Bolzano, ha definito l'intervento un investimento per la coscienza storica .

Durante l'esecuzione di una serie di lavori di restauro presso la Residenza Schrofenstein in via Vintola 2, all'incrocio con via Weggenstein, a Bolzano sono stati riportati alla luce una serie di affreschi profani risalenti al 1.400.
Gli affreschi, che sono stati restaurati con un contributo finanziario di 220.000 Euro da parte della Provincia (per ricopertura del tetto, restauro degli stucchi e dei soffitti lignei) presentano analogie dal punto di vista temporale e contenutistico con gli affreschi di Castel Roncolo, come ha sottolineato la direttrice dell'Ufficio beni architettonici ed artistici, Waltraud Kofler Engl. L’alto importo concesso dalla mano pubblica è motivato dalle finalità sociali della fondazione Franz de Paula von Mayrl, attuale proprietaria del complesso, e dell’eccezionale importanza storico-artistica delle pitture murali.
Il palazzo tra il 1368 ed il 1415, epoca a cui risalgono gli affreschi, fungeva da residenza cittadina della famiglia dei fratelli Vintler originari della Val Pusteria, che proprio in quegli anni acquisirono Castel Roncolo sistemandolo ed allestendolo sontuosamente. Medesimo il committente storicamente documentabile nella persona di Niklaus Vintler, titolare di importanti uffici finanziari a Bolzano, giudice a Gries e in via dei Vanga, principale ministeriale del Tirolo e con ciò primo funzionario nel settore delle finanze. Medesime dovrebbero essere anche le botteghe artigiane che si occuparono dell'allestimento del castello e della realizzazione degli affreschi presso la residenza Schrofenstein: in entrambi i casi, infatti, le scene raffigurate presentano soggetti analoghi che si rifanno alla letteratura iconografica allegorica, cortese e cavalleresca e delle saghe tipiche del Medioevo. Sopra un paramento dipinto a parete con gli stemmi dei Vintler si dispiega un fregio continuo con una scena di caccia (parete nord), con scene cavalleresche di battaglia, dame di corte, nonché una scena non ancora decifrata con quattro donne ritratte nell’atto di forgiare un oggetto incandescente.
I Vintler, ricchi benché non appartenenti all’alta aristocrazia, intendevano dimostrare con l’acquisto di un castello rappresentativo quale Roncolo, non solo la loro ascesa sociale, la loro dimestichezza con la cultura, la mentalità e l’etica nobiliare, ma anche far valere la pretesa di esser parte effettiva del ceto aristocratico. Lo stesso vale per l'allestimento della loro abitazione cittadina. Il ritrovamento assume pertanto un’importanza particolare, considerato che la pittura murale gotica di soggetto profano si è conservata in pochissimi esemplari nelle case di città, oggetto di frequenti ristrutturazioni.
 

SA