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Nuove conoscenze e teorie su Ötzi

Sono state presentate questa mattina, nel corso di una conferenza stampa presso il Museo Archeologico dell’Alto Adige, nuove conoscenze e teorie elaborate sugli ultimi giorni di vita di Ötzi. Hanno preso parte alla conferenza stampa il professor Klaus Dieter Oeggl, botanico presso la Facoltà di Biologia dell’Università di Innsbruck, il dott. Eduard Egarter Vigl, Primario di Patologia presso l’Ospedale regionale di Bolzano e Responsabile per la Conservazione dell’Uomo venuto dal ghiaccio, e la dott.ssa Angelika Fleckinger, direttrice del Museo Archeologico

Grazie al ritrovamento di un’unghia di Ötzi, da parte del professor Klaus Oeggl, nel materiale botanico raccolto nell’estate del 1992 durante gli scavi sul Giogo di Tisa, luogo del ritrovamento della mummia, sono state acquisite ulteriori conoscenze ed è stata quindi elaborata una teoria riguardo ai suoi ultimi giorni di vita.

Per determinare con sicurezza la sua appartenenza verranno svolte quanto prima analisi di tipo genetico. Fino ad ora erano state ritrovate ed analizzate due unghie di Ötzi. Alcune importanti informazioni sullo stato di salute e stress degli ultimi mesi di vita dell'Uomo venuto dal ghiaccio provenivano proprio da queste ricerche.

Il Prof. Klaus Oeggl, professore di Botanica presso l’Università di Innsbruck, ha presentato questa mattina i nuovi risultati di una ricerca da lui pubblicati nell’aprile di quest’anno riguardo alle tappe degli ultimi due giorni di vita di Ötzi.

Nello studio Oeggl ha analizzato il polline delle piante contenuto all'interno dell’intestino di Ötzi. Il polline può essere assunto in maniera volontaria consumando direttamente cibo di natura vegetale, oppure in maniera involontaria nell’atto di respirare o bere.

In quest’ultimo caso il polline che resta attaccato alle mucose, viene poi ingerito attraverso la deglutizione di saliva e incorporato al contenuto dello stomaco. Dall'analisi del polline è possibile identificare il tipo di piante e dunque la zona geografica e l'altitudine dei luoghi frequentati da Ötzi durante i suoi ultimi tre pasti.

Secondo le analisi del Prof. Oeggl, nelle sue ultime 33 ore di vita Ötzi si sarebbe fermato nella zona alpina ai limiti della vegetazione boschiva, poi sarebbe sceso a valle (Val di Senales o Val Adige) e risalito nuovamente fino al Giogo di Tisa.

Il prof. Oeggl è giunto a questa conclusione determinando l’appartenenza del polline di ben 45 piante presenti in diversa concentrazione in cinque campioni estratti dall’intestino di Ötzi. Dall'analisi della flora intestinale, già nel 2001-2 il professor Franco Rollo dell’Università di Camerino era riuscito a risalire alla sequenza dei pasti consumati da Ötzi nelle ultime ore di vita. Tale analisi ha permesso al professor Oeggl di identificare per i campioni di polline una sequenza temporale precisa e di determinare il tragitto di Ötzi nelle sue ultime 33 ore di vita.

I risultati della ricerca arricchiscono le nostre conoscenze sugli ultimi giorni di vita di Ötzi e danno indiretta conferma alla cosiddetta teoria "del disastro" avanzata già nel 1994 dal professor Konrad Spindler.

Secondo tale teoria Ötzi, tornato a valle in autunno dopo aver guidato il suo gregge sui pascoli alpini, fu coinvolto in una lite con delle persone che lo costrinsero a ritornare immediatamente ad alta quota.

La stagione dell'anno e la causa di morte di Ötzi sono state nel frattempo scoperte e corrette, ma i risultati della ricerca del professor Oeggl confermerebbero le linee base della teoria del professor Spindler.

Lo studio di Oeggl sarà recensito positivamente nel prossimo numero della rivista scientifica "Science".

 

FG