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Monitoraggio dell'offerta teatrale, l'Alto Adige esempio di crescita

Il consumo di teatro, in Provincia di Bolzano, è circa il doppio rispetto alla media italiana. Questo uno dei dati più imporanti contenuti nel volume "Studio e monitoraggio dell'offerta teatrale in Alto Adige nel 2005", presentato questa mattina. Lo studio è stato promosso dall’Assessorato provinciale alla cultura italiana, dall’Assessorato alla cultura del Comune di Bolzano, e dalla Fondazione Ater.

La pubblicazione raccoglie un grande numero di dati relativi a costi, ricavi, risposte del pubblico e potenzialità del teatro in Provincia di Bolzano, oltre che offrire una panoramica delle organizzazioni presenti sul territorio. "L'iniziativa del monitoraggio - ha commentato l'assessore provinciale alla cultura italiana Luigi Cigolla - è stata adottata in vista della creazione di un osservatorio permanente sullo spettacolo, volto a supportare e indirizzare le scelte di politica culturale di Provincia e Comune di Bolzano. L'auspicio è che lo spettacolo, e in maniera particolare il teatro, diventi il miglior laboratorio della nostra terra".

Il quadro che emerge dallo studio è decisamente positivo, tanto che il presidente della Fondazione Ater, l'istituto di ricerca partner di Provincia e Comune in questo studio, Antonio Taormina, ha indicato Bolzano come esempio da seguire a livello nazionale. "L'enorme crescita dell'offerta culturale nata dall'apertura di nuovi spazi - ha spiegato - è stata accompagnata da una altrettanto notevole crescita della domanda da parte del pubblico, stimolato da un'attenta politica di marketing. Il pubblico altoatesino si dimostra colto, curioso e aperto all'innovazione".

Soprattutto si dimostra numeroso, verrebbe da dire, sfogliando le 124 pagine del volume. Secondo i dati Siae, nel 2004 vi sono state in Alto Adige quasi 1.300 rappresentazioni, con oltre 166.500 spettatori. La media di rappresentazioni in Provincia è stata pari a 27,2 ogni 10mila abitanti, contro una media nazionale ferma al 17,3. Sulla base di questi dati, e dei questionari compilati da una trentina di associazioni (principalmente di lingua italiana), è stato effettuato un monitoraggio relativo al 2005. In quest'anno il 38% della popolazione di età superiore ai 6 anni si è recata a teatro almeno una volta, contro il 19,9% del resto d'Italia. Si tratta del dato più alto registrato a livello nazionale, frutto anche di una politica basata su prezzi popolari (10,7 euro di media in Alto Adige, 17,2 euro nel resto del paese).

Fondamentale il sostegno all'attività culturale da parte delle istituzioni. La spesa pubblica per la cultura, in Provincia, incide per l'1,5% della spesa totale, contro un dato nazionale che si ferma allo 0,3%. Degli oltre 8 milioni di euro garantiti nel 2005 dalla mano pubblica, il 56% è arrivato dalla Provincia, il 34% dal Comune di Bolzano, e il restante 10% da Stato (9%) e Regione (1%). In totale sono stati circa 500 i posti di lavoro creati in pochi anni nel settore del teatro in Alto Adige. "Siamo all'inizio di un percorso di studio - ha sottolineato l'assessore comunale Sandro Repetto - volto a dare in futuro il giusto impulso all'innovazione e alla ricerca delle collaborazioni migliori possibili in ambito culturale".

"Il progetto pilota di quest'anno - ha concluso il direttore della Ripartizione provinciale cultura italiana Antonio Lampis - si è limitato alle attività in lingua italiana, ma già dal prossimo anno dovrebbe essere ampliato a tutto il mondo teatrale altoatesino. In futuro, infatti, il monitoraggio verrà effettuato dall'Astat a livello provinciale".

mb