Attualità

Incontro degli insegnanti di Laives con Achille Rossi (27 sett.)

"L'educazione come pratica di relazione": Achille Rossi incontra gli insegnanti della scuola in lingua italiana di Laives e Bassa Atesina.

Proseguono le iniziative organizzate dall’Intendenza scolastica italiana per celebrare l’inizio delle lezioni: sabato 27 sarà la volta dell’incontro dedicato agli insegnanti della scuola in lingua italiana di Laives e Bassa Atesina

Il 10 settembre scorso era stato il procuratore generale di Torino, Gian Carlo Caselli, ad inaugurare ufficialmente la ripresa delle lezioni, con un intervento dedicato al tema "Etica, legalità e giustizia - l'attualità dell'esempio di Falcone e Borsellino". Sabato 27 settembre, invece, sarà la volta di un incontro dedicato agli insegnanti delle scuole in lingua italiana della Bassa Atesina e di Laives.

A "raccontare" la sua esperienza nell'intervento, che si terrà presso l'Auditorium della scuola secondaria di I grado di Egna (in Piazza della scuola 6), sarà Achille Rossi, sacerdote che da anni gestisce in Umbria (a Riosecco, quartiere di Città di Castello) un doposcuola ispirato a quello di Barbiana.

L'intervento di don Rossi, considerato l'erede dell'esperienza e del lavoro di don Milani, sarà incentrato sul tema "L'educazione come pratica di relazione" e si propone come un'occasione di riflessione, ma anche di scambio e di approfondimento per gli insegnanti partecipanti.

L'appuntamento per gli insegnanti della Bassa Atesina e di Laives, dunque, è fissato per

sabato 27 settembre 2008
presso la Scuola secondaria di I grado "Italo Calvino"
a Egna, in Piazza della Scuola, 6
alle ore 10.00.

Saranno presenti all’incontro l'assessore alla scuola in lingua italiana ed il sovrintendente scolastico, Bruna Visintin Rauzi.

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Achille Rossi è laureato in filosofia, licenziato in teologia e diplomato in scienze religiose, ed ha scritto diversi libri. Tra essi un'introduzione al pensiero del filosofo catalano Raimon Panikkar e “Il mito del mercato”, ed. Città aperta. La tesi di laurea in filosofia di Rossi, narra dell’esperienza del “doposcuola di Riosecco”, da lui condotto – sull’ispirazione di quello di Barbiana – da più di quarant’anni.
Achille Rossi è responsabile della casa editrice e redattore della rivista mensile «l’altrapagina» di Città di Castello (della quale cura regolarmente il dossier tematico a sfondo politico-economico). Rossi è stato ospite di trasmissioni televisive su diverse emittenti locali e tiene conferenze in tutta Italia sui temi della decrescita, dello sviluppo sostenibile, della condizione dell’uomo nella società di mercato.

In un'intervista rilasciata a Goffredo Fofi, don Rossi spiega che il Doposcuola di Riosecco si basa "Su un’intuizione molto semplice e cioè che prima dell’apprendimento è necessario stabilire una relazione con i ragazzi. La relazione è fondante nell’educazione perché ti dà la possibilità di “comprometterti”, di convivere con questi ragazzi.

La figura tradizionale del maestro che insegna dall’alto in qualche modo viene superata da questa relazione, in cui c’è un va e vieni continuo occasionato dalla vita. Qui mi riferisco alla teorizzazione del grande educatore brasiliano Paulo Freire, il quale sostiene che “nessuno educa nessuno ma ci si educa insieme con la mediazione del mondo”. Mi sembra un’affermazione molto giusta perché non c’è, non ci può essere, uno che si siede su una panca più alta dalla quale insegna poi agli altri, ma ci sono persone che vivono in un determinato contesto, ognuna delle quali apporta  il proprio contributo.

Nessuno ha la pretesa di imporre qualcosa a un altro, ma ci si educa in questa interrelazione aprendosi alla realtà. Il mondo perciò non ha confini e ci interessa tutto. Si può riprendere così il motto “I care” di don Milani “ e allora non c’è un programma, c’è la vita che è un continuo gioco interrelazionale. L’altro aspetto è che in questo intreccio di relazioni i ragazzi, e non l’adulto, possano diventare protagonisti della propria educazione. È l’idea, sempre di don Milani, di un’educazione veramente democratica dove ci si confronta, si discute, si litiga anche."

 

 

FG