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Kasslatter Mur inaugura il convegno sulle Opzioni

Settant'anni dopo le Opzioni del 1939 è il momento di inserire questo avvenimento storico nel più ampio contesto europeo dello spostamento e del trasferimento di popolazioni: lo ha sottolineato l'assessore provinciale alla Cultura tedesca Sabina Kasslatter Mur inaugurando oggi (6 febbraio) a Bolzano la due giorni di convegno dedicato alla tematica storica.

Nell'ambito del convegno “Spostamenti di popolazioni in Europa (1939–1955): A settant’anni dalle ‘opzioni’ in Alto Adige”, oggi e domani a Bolzano 15 esperti provenienti dall'Italia e dall'estero ragionano sul ruolo dei trasferimenti di popolazione nella politica degli stati totalitari. Nel 1939 la popolazione di lingua tedesca e ladina dell’Alto Adige, in base ad un accordo fra i governi tedesco ed italiano, fu costretta ad optare tra la cittadinanza del Reich piuttosto che per quella italiana. Fino al 1943, una parte degli optanti dovette trasferirsi lontano dalle proprie terre d’origine. Questa esperienza obbligata deve essere considerata uno dei momenti più significativi nella storia altoatesina del Novecento.

L'esperienza sudtirolese viene inquadrata nel contesto europeo con paragoni riferiti a fenomeni analoghi per individuare elementi comuni sul piano delle teorie di riferimento e degli obiettivi, dei processi decisionali politici, e del quadro politico-amministrativo, indagando anche sul ruolo svolto dai Sudtirolesi in questo processo. Il convegno è stato aperto dall'assessora provinciale alla cultura tedesca, Sabina Kasslatter Mur, assieme a Christine Roilo, direttrice dell'Archivio provinciale, ed a Siglinde Clementi, direttrice del Gruppo di ricerca "Storia e regione".

Nel suo intervento Kasslatter Mur ha sottolineato che anche per questo convegno e per il ricordo delle Opzioni vale il motto "la storia incontra il futuro", scelto per accompagnare le iniziative culturali che nel 2009  ruotano attorno al bicentenario hoferiano. "Significa avvicinarsi alle tematiche storiche e approfondire in maniera oggettiva il rapporto con il passato, per poter gestire meglio e dare basi più consolidate e condivise al nostro futuro", ha detto Kasslatter Mur.

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