Attualità

Partenza stimolante per LiberaMente

Il primo incontro pubblico di “LiberaMente”, il progetto di formazione civica innovativa per i giovani voluto dal vicepresidente della Provincia Christian Tommasini, si è svolto ieri sera (mercoledì 24 marzo 2010) in un’aula affollata presso la Libera Università di Bolzano. Al dibattito-confronto presenti in sala nomi noti del giornalismo quali Giampaolo Visetti e Lucio Caracciolo, del mondo universitario, come Pier Luigi Celli, e di quello sportivo, come Julio Velasco. Identità, confini e nazionalismo tra i temi che hanno caratterizzato la serata, aperta a tutta la cittadinanza.

LiberaMente: prima serata con nomi di spicco del giornalismo, della formazione e dello sport. Inaugurazione di Tommasini con Visetti, Caracciolo, Celli e Velasco alla LUB (FOTO: USP/A.Pertl)

Il vicepresidente Tommasini introducento di dibattito-confronto ha sottolineato che la sfida che il progetto “LiberaMente” lancia è quella di trovare chiavi di lettura del presente per inventare possibili e concrete strade di sviluppo futuro del territorio, della società, della persona attraverso momenti di confronto con i giovani per farli contribuire al dibattito pubblico sulle linee strategiche di sviluppo e sui grandi temi della società di cui saranno gli artefici. “Ritengo fondamentale dare voce ai giovani per sviluppare insieme il nostro futuro e quello della nostra terra”.

Quindi ai partecipanti, oltre ai relatori una sessantina di giovani prevalentemente di età fra i 16 ed il 19 anni, è stato rivolto l’invito ad una libera discussione sulle tematiche.
Giampaolo Visetti, giornalista, corrispondente Asia per Repubblica (già direttore del quotidiano locale Alto Adige), in veste di moderatore, ha posto domande agli ospiti intervenuti: a Lucio Caracciolo, giornalista, direttore di Limes, Pier Luigi Celli, direttore generale LUISS di Roma, in collegamento Internet via Skype, e a Julio Velasco, sportivo ed ex tecnico della Nazionale italiana di pallavolo.

Molto sentito il tema dell’identità che per Caracciolo è un’entità in continua evoluzione ed un punto di forza da costruire. Velasco ha sottolineato come l’identità sia spesso fatta di piccole cose, a volte di semplici ricordi indelebili; parlando della chiusura verso il nuovo ed il diverso ha sostenuto che si tratta della semplice paura di perdere l’identità personale, ma che se essa è vera, non sussiste alcun rischio in questa direzione. Tale paura deve, pertanto, essere superata. Per Celli l’identità si costruisce sulle differenze e sul riconoscimento dell’altro; come ha proseguito, vi sono identità plurime della medesima persona, ad esempio nel contesto casa, sul posto di lavoro, nell’ambito di un’associazione e gruppo.
Parlando di confini, Carracciolo rispondendo alla domanda se essi per l’Alto Adige terra di confine siano un vantaggio o uno svantaggio ha affermato che i confini devono essere resi un vantaggio. Affrontando poi il tema di un possibile cambiamento nella vita politica in Italia, ha sostenuto che per i giovani è importante recarsi all’estero per acquisire nuove esperienze e visioni apertee portarle poi in Italia. Uno degli obiettivi è quello di giungere all’integrazione della seconda generazione di immigrati in Italia; il confronto con persone che non sono italiani “puri” costituisce un’opportunità vantaggiosa.
Parlando di formazione universitaria e del gap con il mondo del lavoro, Celli, che ha avviato un corso formativo presso la LUISS in vista di una nuova classe dirigenziale, ha affermato che è importante rendere i giovani consapevoli che devono assumersi responsabilità.
Alla domanda se lo sport possa essere un modello anche per la vita di tutti i giorni, Velasco ha confermato che è importante imparare a vincere e a perdere e che per giungere alla vittoria è opportuno individuare un proprio punto di forza e superare i propri difetti. Ai giovani ha anche detto che è necessario ribellarsi alle situazioni che non vanno, ad esempio se un docente predica l’innovazione e poi pretende lo studio meramente sui libri senza proporre strumenti innovativi. Come ha detto, ribellarsi, però, è prendersi responsabilità.

Nella seconda fase della serata i ragazzi che hanno mostrato molto interesse hanno sollecitato i relatori con domande spesso pungenti e provocanti. Il dibattito e lo scambio di pensieri è seguito poi anche durante il rinfresco conclusivo della serata.

Il progetto voluto dal vicepresidente della Provincia ed assessore alla scuola e cultura in lingua italiana, Christian Tommasini, intende stimolare la partecipazione attiva dei ragazzi per contribuire da un lato al loro sviluppo personale e dall’altro allo sviluppo della terra in cui vivono, l’Alto Adige in una logica di interscambio sulle politiche giovanili. Si tratta di un’azione sinergica fra cultura, scuola, università, associazionismo giovanile e culturale e società civile che vede coinvolti in particolare il Servizio giovani, l’Intendenza scolastica italiana e la Libera Università di Bolzano LUB, di cui il prof. Giorgio Tavano Blessi è curatore del progetto stesso

Una redazione plurilingue gestisce e aggiorna costantemente il sito dedicato http://www.liberamente.bz.it/

SA

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LiberaMente: successo di pubblico per l’incontro con il pubblico

Visetti sprona i giovani

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Caracciolo invita alla curiosità

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L’Assessore Tommasini spiega le finalità di LiberaMente

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Velasco analizza le condizioni dei giovani di oggi

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