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Domenica la Giornata europea del patrimonio: 6 mete storiche in Alto Adige

La vita lungo l'antica Via Claudia Augusta o la strada romana di Fortezza, il pellegrinaggio con tappa a La Mara o la scoperta del centro di Salorno, fino al tuffo nella Belle Epoque a Dobbiaco e alla documentazione sulla strada della val Badia: sono le sei mete storiche che attendono i visitatori domenica 26 settembre, nella Giornata europea del patrimonio. È stata presentata oggi (23 settembre) a Bolzano dall'assessora provinciale ai beni culturali Sabina Kasslatter Mur.

La presentazione della Giornata europea del patrimonio: da sinistra, Kofler Engl, Kasslatter Mur, Andergassen, Roilo, Marzoli

Dal 2004 la Ripartizione provinciale Beni culturali partecipa alla Giornata europea del patrimonio, quest’anno dedicata al tema della mobilità. In occasione della Giornata europea 2010, domenica 26 settembre la Ripartizione provinciale Beni culturali propone una suggestiva combinazione tra viaggio di piacere e informazione lungo sei tappe che sono altrettante testimonianze storiche della mobilità in Alto Adige: la Via Claudia Augusta in alta Venosta, la strada romana di Fortezza, l’antica via del pellegrinaggio a La Mara in val d’Isarco, la sosta nel centro di Salorno, il viaggio nella Belle Epoque alla stazione di Dobbiaco e la mostra dedicata alla strada della val Badia a San Vigilio di Marebbe.

L'appuntamento è stato presentato nella sede della Ripartizioni beni culturali a Bolzano dall'assessora Kasslatter Mur: "In questa giornata i visitatori sono accompagnati alla scoperta del nostro patrimonio culturale, che va fatto conoscere soprattutto alle nuove generazioni." Kasslatter Mur ha ricordato che l'iniziativa contribuisce "alla crescita di una Europa comune nella molteplicità delle sue espressioni storiche e culturali."

Le mete scelte per le visite guidate del 2010 rimandano a diverse epoche storiche e alle vie che le hanno segnate: le stazioni ferroviarie oggi tutelate e restaurate, i luoghi del turismo degli albori, le strade sorte in epoca romana e quelle più recenti, centri religiosi di pellegrinaggio del Medioevo. E ogni anno, ha sottolineato il direttore di Ripartizione Leo Andergassen, "il numero dei visitatori aumenta, perchè monumenti chiusi provocano timori, monumenti aperti invece voglia di conoscere e gioia." Il programma di domenica 26 è stato illustrato dalle direttrici degli Uffici della Ripartizione, Waltraud Kofler Engl, Catrin Marzoli e Christine Roilo. Le sei mete sono rese accessibili al pubblico in collaborazione con Comuni, enti ecclesiali e privati prorietari delle strutture visitate.

Per ulteriori informazioni: www.provincia.bz.it/beni-culturali

 

 

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