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Capitale europea della cultura: Durnwalder firma a Venezia

"Abbiamo aderito a questo progetto perché siamo convinti del valore delle diversità, dell’esigenza di promuovere la specificità dei territori quando tutti parlano di globalizzazione": così il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder ha commentato oggi (1° dicembre) a Venezia la firma del protocollo di intesa che ufficializza la candidatura del Nordest d’Italia a Capitale europea della cultura 2019.

Il presidente Durnwalder e il sindaco Orsoni firmano il protocollo della candidatura (foto: Comune Venezia)

L'accordo è stato siglato dai responsabili politici dei territori partner del progetto: le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, la Provincia autonoma di Bolzano e quella di Trento, la Provincia di Venezia e il Comune di Venezia.Nel Salone da ballo del Museo Correr, in piazza San Marco, il presidente Luis Durnwalder con il collega, Luca Zaia (Veneto), gli assessori alla cultura Franco Panizza (Trentino) e Elio De Anna (Friuli Venezia Giulia) sono stati accolti stamattina dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e dalla presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto. I responsabili politici dei sei enti territoriali coinvolti nel progetto hanno quindi sottoscritto il Protocollo d'intesa per la costituzione e il funzionamento del Comitato fondatore chiamato a gestire la candidatura dell’area macroregionale del Nordest d’Italia a Capitale Europea della Cultura 2019. Alla cerimonia erano presenti tra gli altri anche il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli e Vittorio Sgarbi, sovrintendente del polo museale di Venezia.

La Capitale europea della cultura, nelle intenzioni dell’UE, ha lo scopo di valorizzare la ricchezza, la diversità e le caratteristiche comuni delle culture europee e di contribuire a migliorare la comprensione reciproca tra i cittadini. In base alla rotazione annuale tra Stati decisa dall’Unione, nel 2019 la Capitale europea spetterà all’Italia. La candidatura del Nordest si presenta forte di un bacino di 7 milioni di abitanti, di una capofila come Venezia e, tra le sue peculiarità, di una terra plurilingue come la Provincia di Bolzano.

“Noi, come terra di confine, riteniamo questa candidatura significativa per le differenze che abbraccia, e partecipiamo con le nostre particolarità, a cominciare dai tre gruppi linguistici che qui convivono e da un’esperienza di soluzione pacifica della questione delle minoranze”, ha sottolineato il presidente Durnwalder. In tal senso il Presidente ha rivolto il saluto ai presenti anche in lingua tedesca (“oggi ripeto l’errore di Auronzo”, ha detto rifacendosi all’episodio in occasione della cerimonia per le Dolomiti patrimonio Unesco), strappando un lungo applauso. Durnwalder ha ricordato che “tutti dobbiamo essere orgogliosi della nostra storia, della nostra lingua, delle nostre tradizioni. Venezia non aveva bisogno di questa candidatura, è già capitale culturale: ma ora possiamo presentare un mosaico di identità e di realtà culturali che fanno la ricchezza di questa macroregione.” La Provincia era rappresentata a Venezia anche dal vicepresidente Christian Tommasini, che ad inizio estate aveva lanciato la proposta del coinvolgimento dell’Alto Adige nel progetto europeo: “È una grande opportunità di crescita attraverso l’investimento nella cultura. Da Venezia parte ufficialmente il progetto per costruire una rete culturale significativa. Noi ci siamo.”

La candidatura prevede una partnership rappresentativa di tutte le istituzioni proponenti ma anche l’eventuale adesione di altri soggetti pubblici e privati. La sede scelta dall’UE quale Capitale europea dovrà organizzare lungo l'intero anno un programma di manifestazioni culturali per promuovere il patrimonio esistente e favorire cooperazioni durature in ambito culturale. La proposta su scala interregionale dovrà inoltre rafforzare la visione strategica di una regione metropolitana, qualificare il territorio per contribuire ad attirare investimenti e iniziative imprenditoriali, valorizzare attività innovative e di eccellenza. Una sfida anche sul piano turistico, visto che le Capitali della cultura precedenti hanno registrato un incremento medio del 12% dei visitatori nel loro anno di manifestazioni.

Dopo la firma della candidatura, il prossimo appuntamento è fissato a marzo con la riunione del Comitato scientifico, che sarà nominato assieme a un Comitato di gestione. Entro il 2012 va presentato il progetto di rete territoriale, nel 2013 il Consiglio europeo designerà ufficialmente la sede italiana. Nella sfida al titolo di Capitale europea della cultura 2019 il Nordest dovrà fare i conti, tra le altre, con le candidature di Torino e provincia, L’Aquila, Siena, Matera, Palermo. “Ma il Nordest non teme la sfida, siamo tra le macroregioni più avanzate d’Europa”, ha sottolineato il sindaco Orsoni. È quanto ha ribadito anche il governatore Zaia, che vede nella candidatura l’occasione di “far crescere ulteriormente la competitività dei nostri territori, con ricadute sul piano delle infrastrutture, dell’economia e della promozione.” In merito a futuri interventi sulla Venezia-Monaco, Durnwalder ha ricordato gli accordi internazionali che bloccano l'apertura di nuovi valichi alpini.

L’assessore trentino Panizza ha ricordato la buona base di partenza costituita dalle tante iniziative culturali già avviate tra le Regioni e il successo del riconoscimento Unesco per le Dolomiti.

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pf

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Capitale europea della cultura: Durnwalder firma a Venezia

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Il Presidente Durnwalder sull'importanza della firma

L'Assessore Tommasini sulle opportunità da cogliere