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Beni Culturali: nel 2010 investiti 9,2 milioni di Euro

Una panoramica degli interventi eseguiti nel 2010 nel settore della tutela dei beni culturali è stata fatta questa mattina, giovedì 30 maggio 2012, presso Palazzo Rottenbuch a Bolzano dall'assessora provinciale Sabina Kasslatter Mur, assieme ai funzionari competenti. Investiti 9,2 milioni di Euro. Gli interventi sono riassunti in un volume presentato oggi.

Beni Culturali: nel 2010 investiti 9,2 milioni di Euro. (FOTO: USP/A.Pertl)

Come ha sottolineato l'asessora Sabina Kasslatter Mur citando Martin Lutero, i monumenti sono un sostegno allla memoria e ricordarsi delle proprie origini e del proprio passato consente di progettare meglio il proprio futuro. La Ripartizione Beni culturali, come ha proseguito, è il custode e l'avvocato dei beni culturali che costituiscono i mediatori fra passato e presente di una terra. A tal fine la Provincia nel 2010, come ha proseguito l'ass. Kasslatter Mur, ha investito 9,2 milioni di Euro mantenendo la spesa ai livelli degli ani precedenti, nonostante le misure di risparmio. Di questi fondi 5,530 milioni di Euro sono stati spesi per la conservazione dei beni artistici ed architettonici (in prevalenza con l'erogazione di contributi ai proprietari dei beni), 2,3 milioni di Euro sno stati destivanti agli scavi archeologici e circa 100.000 Euro alle attività dell'Archivio provinciale, sia per l'acquisizione di fondi archivistici che per l'erogazione di contirbuti per la conservazione di beni in archivi privati ed ecclesiastici.

Leo Andergassen, direttore Ripartizione Beni culturali, ricordando come la cultura della memoria richieda un atteggiamento di attenzione consapevole per l'oggetto tramandato, ha sottolineato che prendersi cura di esso significa garantirne concretamente la sopravvivenza recuperandolo appieno alla cultura dell'epoca presente. In questa operazione difesa e tutela devono concentrarsi sulle oepre realizzate dall'uomo in tutte le epoche; per tale ragione l'attenzione della Ripartizione beni culturali si focalizza ora sui beni culturali del Novecento, soprattutto su strutture risalenti al periodo fra i due conflitti mondiali. A tal proposito ha citato quale esempio di intervento quello presso l'edificio "Luzenhaus" nei pressi della clinica V. Guggenberg a Bressanone, il restauro della stube presso il maso "Musshof" a Malles o gli interventi al Ponte sulla Rienza a Valdaora.
Fonte di preoccupazione, come ha proseguito, sono i numerosi impianti fotovoltaici installati sui tetti di edifici che potrebbero rientrare nella tutel storico-artistica. Un decreto del Presidente della Provincia dell'ottobre 2010 ha stabilito che non è permesso installare tali impianti sui beni sotto tutela. Con la diminuzione degli incentivi, come ha fatto presente andergassen, si spera di poter contenere nuove installazioni che, qualora in vista, disturbano sensibilmente l'aspetto dei diversi siti. Per garantire la tutela dei beni culturali è necessario che la percezione dei rischi venga condivisa e pertanto un agire collettivo.

Waltraud Kofler Engl, direttrice Ufficio Beni architettonici e artistici, da parte sua, ha posto in evidenza come la tutela dei beni culturali costituisca anche una sfida della cultura di una società. Nel corso del 2010 come ha riassunto sono stati impegnati 5,530 milioni di Euro, di cui 5.140 sono andati in contributi, dei quali al 40 per cento per interventi di restauro su oggetti sacri (sono stati in totale 101) e per il 60 per cento su monumenti profani (in totale 115). Circa 360.000 Euro sono stati impiegati per interventi diretti. Fra questi un intervento seguito direttamente dall'Ufficio beni artistici ed architettonici ha interessato la chiesa di San Cesario a Flutsch/Laudes nel comune di Malles.  

Catrin Marzoli, direttrice reggente Ufficio Beni archeologici, ha ricordato una serie di nuovi importanti ritrovamentei eseguiti nel 2010, fra i quali strati con ceramiche risalenti alla prima Età del Ferro a Vadena. Parlando di archeologia, come ha riferito, è necessario trovare il consenso della popolazione; a tl fine assumono grande rilievo le attività per incrementare l'accettanza quali visite guidate ai siti, testi per la stampa e pubblicazioni scientifiche, e le mostre temporanee (come quella presso l'Abbazia Monte S.Maria) o permanenti (come quelle allestite per esempio a Fié, Gudon, San Lorenzo). 

Christine Roilo, direttrice dell'Archivio provinciale, ha ricordato l'assunzione di una serei di fondi archivistici da parte di vari Uffici dell'amministrazione provinciale, ma in particolare del Fondo Silvius Magnago, o del Fondo Karl Stuhlpfarrer o della Raccolta Josef Fontana con gli atti dei processi contro gli attentatori sudtirolesi (1957-1977), oppure per citarne un altro, l'Archivio del Partito dei "Verdi". Ha, inoltre ricordato le pubblicazioni tra queste quella dedicata a quattro figure storiche femminili attorno al 1800 in Tirolo, o quella sugli "Spostamenti forzai" in seguito alle Opzioni. Tra le iniziative vi è anche la mostra "Tornante dopo Tornante" sulla costruzione della rete stradale della Val Badia a fine Ottocento. Uno dei progetti seguiti nel 2010 è quello del restauro dei sigilii in cera dell'archivio Künigl. 

SA

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