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Dalla Giunta: progetto pilota per apprendimento linguistico nelle scuole tedesche

Ampliamento e modalità didattiche nuove nell'insegnamento delle lingue vengono adottati come progetto pilota anche negli istituti di lingua tedesca: lo ha deciso oggi (8 luglio) la Giunta provinciale, precisando che l'applicazione avverrà nel rispetto delle norme dello Statuto di autonomia.

La Giunta provinciale condivide gli sforzi della riforma nazionale dell'istruzione verso una maggiore valorizzazione dell'apprendimento linguistico. "I nostri giovani devono possedere un'alta competenza linguistica e conoscenza adeguata della lingua straniera per essere attrezzati ad affrontare il futuro", sottolinea il presidente Luis Durnwalder al termine della seduta breve dell'esecutivo. "Per questo abbiamo affrontato il tema dell'applicazione delle direttive europee e statali, tenendo conto della particolare situazione dell'Alto Adige e nello specifico dell'articolo 19 dello Statuto di autonomia che prevede il diritto all'insegnamento nella madrelingua."

Su proposta dell'assessore Sabina Kasslatter Mur la Giunta ha deciso di ampliare l'apprendimento linguistico nella scuola di lingua tedesca con un primo progetto pilota, a seguito della riforma statale, e di definire chiaramente il quadro di riferimento per nuove forme di apprendimento linguistico, collegato al rispetto dell'articolo 19 dello Statuto. L'odierna delibera fissa le indicazioni che gli istituti devono rispettare nella pianificazione e nell'attuazione di progetti linguistici: ad esempio elaborazione di piani di apprendimento linguistico, con approvazione del Consiglio scolastico, che diano priorità alla madrelingua e coinvolgano i genitori. Tutti i progetti saranno valutati annualmente e potranno proseguire solo a seguito di valutazione positiva.

Lo sforzo in direzione di un maggiore apprendimento linguistico avviene, secondo la delibera, anche attraverso le modalità didattiche CLIL, la metodologia che prevede l'insegnamento di alcune materie curricolari nella seconda o terza lingua, limitatamente a non più di 2 discipline e al massimo per la metà del contingente annuale di ore di lezione in ciascuna materia. I docenti impegnati nella metodologia CLIL devono disporre di tre requisiti: specifica formazione nella materia, ottime conoscenze linguistiche e una formazione didattico-linguistica.

La delibera odierna fa parte di un pacchetto complessivo di misure per migliorare le competenze linguistiche all'interno del dettato dell'articolo 19 dello Statuto: "Premesse per il successo del progetto sono la qualità didattica e quella metodologica. La nuova regolamentazione offre alle scuole l'opportunità di utilizzare nuove strade per gestire l'insegnamento delle lingue nel modo più efficiente possibile", conclude Kasslatter Mur.

 

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