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Anteprima sulla nuova legge sulla cultura

In vista della prossima approvazione in Giunta provinciale della nuova legge sul finanziamento al settore culturale, l'assessore provinciale alla cultura italiana Christian Tommasini nei giorni scorsi l'ha illustrata ai membri della Consulta culturale.

L'assessore provinciale alla cultura italiana Christian Tommasini illustra ai membri della Consulta culturale le novità della nuova legge sull'incentivazione del settore cultura (FOTO: USP/A.Mair).

Rivolto ai membri della Consulta l'assessore Tommasini ha affermato: "Il disegno di legge dichiara che il sostegno alla cultura è riconosciuto come investimento pubblico per la crescita civile, sociale ed anche economica della collettività.

In Alto Adige, la cultura assume ancor più rilievo per la salvaguardia dei gruppi linguistici riferendosi a "tutte le persone che vivono nel territorio". In tal modo il campo d'azione viene esteso nell'ottica di una cultura europea, con forme di collaborazione con altre regioni all'insegna dell'apertura anche verso altre culture.

Nella nuova legge i campi di intervento sono definiti in linea con le legislazioni più avanzate e sono previste misure volte alla semplificazione e sburocratizzazione propri in linea con quanto stabilito dall'accordo di coalizione. Si tratta effettivamente di un testo che coniuga la protezione delle tradizioni con l'innovazione.

L'obiettivo perseguito è quello di un testo di legge molto  sintetico, che contenga gli aspetti considerati indispensabili dalla giurisprudenza e rimandi ai criteri di aspetti di dettaglio, come prevede  la legge provinciale sul procedimento amministrativo.

Tra le novità, viene prevista la possibilità per alcuni particolari progetti  di finanziare case editrici e  imprese creative.

Che la cultura costituisca un volano economico per il territorio è avvalorato da dati statistici. Come emerge dal rapporto "Io sono cultura", uno studio di Symbola e Uninoncamere, la cultura muove il 15,3% del valore aggiunto nazionale, equivalente a 214 miliardi di euro. Inoltre, grazie ad un effetto moltiplicatore pari a 1,67 sul resto dell'economia, per ogni euro prodotto dalla cultura, se ne attivano 1,67 in altri settori. Una ricchezza che ha effetti positivi anche sul fronte occupazione: le sole imprese del sistema produttivo culturale - ovvero industrie culturali, industrie creative, patrimonio storico artistico e architettonico, performing arts e arti visive - danno lavoro a 1,4 milioni di persone, il 5,8% del totale degli occupati in Italia, che diventano 1,5 milioni, il 6,2% del totale, se vengono incluse anche le realtà del pubblico e del non profit.

La bozza di legge sarà discussa dalla Giunta provinciale nelle prossime settimane per poi approdare in Consiglio provinciale.

SA

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