Attualità

Nuova cultura dell'abitare: giovani a confronto con i tecnici

I rappresentanti delle Consulte giovani dei tre gruppi linguistici hanno fatto seguito all'invito dell'assessore provinciale all'edilizia e servizio giovani Christian Tommasini, di approfondire con i tecnici della Ripartizione edilizia abitativa e dell'Istituto per l'edilizia sociale le tematiche dell'abitare. Ieri pomeriggio 13.11 a Bolzano l'incontro.

Nuova cultura dell'abitare: i rappresentanti delle Consulte giovani dei tre gruppi linguistici a confronto con l'assessore Tommasini ed i tecnici (Foto: USP/I.Piccinotti)

Su una nuova cultura dell'abitare che punti sulla dimensione sociale le Consulte provinciali giovani dei tre gruppi linguistici si erano confrontate assieme ai rispettivi assessori provinciali alla cultura Florian Mussner, Christian Tommasini e Philipp Achammer, nell'ambito della riunione congiunta annuale dedicata al tema "Giovani e abitare", tenutasi a fine ottobre 2014 presso il Centro giovani "Nëus Jëuni Gherdëina" ad Ortisei. I ragazzi auspicano una nuova cultura dell'abitare che vada oltre la tradizionale cultura privatistica della proprietà degli alloggi, pensando a modelli più flessibili anche per quanto attiene gli affitti. I modelli, come era stato detto, dovranno però adattarsi alle diverse realtà territoriali.

Come ha fatto presente l'assessore Tommasini nell'incontro di ieri pomeriggio, 13.11, se per l'acquisto di alloggi esistono già modelli nuovi, quali il "Bausparen", l'esigenza ora è quella di proporre nuovi profili di affitto tarati sulle particolari esigenze delle giovani coppie ed anche dei single. A tal fine, sulla falsariga delle riflessioni fatte nell'incontro ad Ortisei, ha proposto di sperimentare nuovi modelli abitativi di co-housing e co-working a Bolzano, Merano, Bressanone, ed anche in altre località, quali Brunico ad esempio. L'idea è di porre in essere un progetto pilota che possa essere di stimolo verso forme abitative non ancora implementate in provincia di Bolzano, ma già in funzione nei paesi del Nord Europa. Si tratta di comunità di vicinato, dove gli spazi comuni vengono gestiti in modo collettivo ottenendo in questo modo risparmi economici e benefici di natura ecologica e sociale (con la compresenza di inquilini giovani ed anziani per favorire il dialogo e la collaborazione intergenerazionale). Inoltre potrebbero esserci spazi da condividere per il lavoro per giovani liberi professionisti. Come è stato fatto presente, soluzioni di questo tipo danno vita anche un circuito virtuoso per quanto attiene l'occupazione; infatti, generalmente sono le cooperative che in queste realtà con servizi collettivi possono attivare servizi creando nuove opportunità lavorative.

Per iniziare, come ha detto l'assessore Tommasini, sarà verificata assieme all'Istituto per l'edilizia sociale IPES la possibilità di avviare una prima sperimentazione di questo tipo. Per le aree periferiche le soluzioni dovranno essere basate sulla differente realtà locale e per tale ragione si provvederà a sentire anche le amministrazioni comunali.

Ulteriori passi sono previsti nei prossimi mesi, una volta rinnovate tutte e tre le Consulte giovani il cui mandato è in scadenza a breve.

SA

Galleria fotografica