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Tommasini: “Sì ad una didattica plurilingue non al patentino per i docenti"

“Nella legge Omnibus sulla scuola non vi è nessuna previsione della richiesta del patentino per gli insegnati” afferma in una nota l’assessore provinciale alla scuola di lingua italiana, Christian Tommasini e prosegue “In futuro sarà però importante formare insegnanti che abbiano anche competenze nella didattica in un contesto plurilingue”.

"La legge che andrà in discussione a gennaio non prevede nessun patentino per gli insegnanti, nè attuali nè futuri. Prevede invece nuove graduatorie per fare maggiore chiarezza e pulizia nella grande confusione e stratificazione delle procedure per la messa in ruolo degli insegnanti, puntando sempre di più su misure che diano certezze, diminuiscano la precarietà e favoriscano la continuità didattica" afferma in una nota l'assessore provinciale Christian Tommasini.

Per la scuola italiana è infatti previsto che le nuove graduatorie entrino in vigore solo dopo che saranno fissati i requisiti per la definizione dei ruoli locali.

Questo avverrà presumibilmente nell'anno scolastico 2017/2018 in quanto i requisiti andranno discussi con le parti sociali ed il mondo della scuola e concordati con il Ministero dell'istruzione.

"L'obiettivo non è però quello di introdurre il patentino, che non viene menzionato nella legge Omnibus, quanto di affrontare alcune specificità del nostro modello scolastico. Se infatti vogliamo una scuola realmente trilingue per tutti (non solo italiano e tedesco, ma anche inglese!) dobbiamo far sì che le future generazioni di insegnanti sappiano muoversi e conoscere le specificità di una realtà plurilingue.

Per questo si potrebbero introdurre nei percorsi abilitanti, già previsti, degli specifici moduli sulla conoscenza della didattica in un contesto plurilingue e sulla conoscenza della legislazione scolastica locale.

Non possiamo infatti pretendere di avere una scuola trilingue se non formiamo una classe docente che abbia conoscenza, per esempio, della metodologia Clil.

Moduli di conoscenza della metodologia Clil possono essere organizzati dalla nostra università in collaborazione con le Intendenze. Stiamo facendo gia' molto per una scuola trilingue ed un ulteriore salto di qualità nell' offerta plurilingue passerà necessariamente per il reclutamento di personale che abbia anche queste competenze.

Ripeto: per i futuri insegnanti, non per quelli attualmente già in servizio!  

Per quelli in servizio invece un'esperienza positiva è già partita in questo senso ed ha visto l'attivazione di un corso di formazione Clil, su base volontaria, per gli insegnati che vogliano approfondire questo tema.

La conoscenza della didattica plurilingue non significa che tutti i docenti dovranno necessariamente insegnare in tre lingue, ma che ne conosceranno meglio la didattica per poter collaborare nel contesto dell'autonomia scolastica e dei Pof a sviluppare un progetto di scuola sempre più trilingue ed estesa a tutti i gradi: dall'infanzia alle scuole superiori". 

 

FG