Attualità

Sculture di luce per la Chiesa dei Domenicani. Inaugurate nuove vetrate

Le nuove vetrate artistiche della Chiesa dei Domenicani a Bolzano sono coerenti con l'architettura esistente, e costituiscono delle vere e proprie sculture di luce. L'inaugurazione è avvenuta questa sera, 16.04, alla presenza della autorità civili ed ecclesiastiche, guidate dall'assessore provinciale Christian Tommasini e dal vescovo Ivo Muser.

Il vescovo ivo Muser e l'assessore provinciale Christian Tommasini alla cerimonia di inaugurazione delle nuove vetrate della Chiesa di S.Domenico a Bolzano (Foto:USP/Dip.CulturaItaliana)

Le nuove vetrate nella chiesa di San Domenico di Bolzano si inseriscono nel progetto di "Arte nel Territorio" voluto e sostenuto dal Dipartimento alla Cultura in lingua italiana con l'obiettivo preciso di rivalorizzare un luogo pubblico ad ampia frequentazione.

La Chiesa dei Domenicani a Bolzano è un edificio di culto risalente al XIII secolo, uno dei primi esempi di architettura gotica del Tirolo. Nel 1700 i frati Domenicani lo ampliarono per costruire il seminario andando, però, a tamponare in parte le vetrate della facciata ovest. Il restauro della chiesa avvenuto nel 2007 non risolse questo problema. Ora, grazie ad un progetto didattico, sostenuto dal Fondo Sociale Europeo e finanziato dal Dipartimento Cultura italiana della Provincia nella fase realizzativa, la Chiesa di San Domenico in piazza Domenicani a Bolzano è stata dotata di nuove vetrate artistiche. Le vetrate sono state realizzate da Vetroricerca, il centro sperimentale per le tecniche della lavorazione del vetro di Bolzano, in base al progetto di Lucia Pagnoni che, con coerenza formale con le linee delle volte poste nella navata ovest, propone la continuazione in vetro della parete e delle costole in gesso, in modo tale da legarsi all'architettura preesistente.Come ha riferito Alessandro Cuccato di Vetriricerca, le vetrate presentano una colorazione monocromatica verde per ricordare il valore liturgico. Le vetrate monumentali sipossono definire "mutanti" perché mutano colore a seconda della luce nell'arco della giornata e nell'arco delle stagioni.  
In questa operazione il centro si è avvalso della consulenza storico artistica della Ripartizione ai Beni culturali della Provincia e della Parrocchia della Chiesa di San Domenico.
Nella Chiesa di San Domenico, come ha detto l'assessore provinciale alla cultura italiana Christian Tommasini, si è riusciti in questo modo a realizzare il felice connubio tra patrimonio storico e ricerca artistica contemporanea. La creazione artistica ha una nuova collocazione essendo inserita nel tessuto urbano e diventa così patrimonio di tutti i cittadini. Portando i saluti a nome di tutta la Giunta provinciale, l'assessore Tommasini, si è detto fiero della forte collaborazione posta in essere con esiti molto positivi fra vari soggetti con risorse pubbliche.  

Le vetrate sono armoniosamente inserite nel contesto generale, coerenti con l'architettura esistente, e costituiscono delle vere e proprie sculture di luce create con l'antica tecnica della ‘pasta di vetro'. Un dato tecnico: sono stati utilizzati in totale 2 tonnellate di vetro-cristallo e realizzati 12 elementi dello spessore fra i 3 e gli 11 centimetri che compongono le vetrate, del peso ciascuna di circa 700 chili. Queste vetrate monumentali sono le uniche nel loro genere. La pasta vetro normalmente veniva utilizzata, infatti, per realizzare piccoli oggetti.
Il risultato dell'intervento è l'espressione di unione tra abilità del passato e concetto interpretativo di assoluta contemporaneità. Nelle vetrate di destra e di sinistra, le linee che si incrociano in alto intendono rappresentare la figura dell'albero. La vetrata centrale, invece, propone una croce e una stella a otto punte posta alla sua base, la croce quale immagine del Redentore cui la chiesa è dedicata, la stella quale simbolo della predestinazione di S. Domenico (e dell'Ordine dei Domenicani, ma anche del culto di Venere e della fertilità).

Nell'inaugurare ufficialmente le vetrate facendo cadere il drappo che le celava alla vista, il vescovo Ivo Muser ha affermato come le vetrate aiutino a riscoprire il grande simbolo della luce che ci aiuta a giungere alla "luce interiore di cui abbiamo bisogno tutti per poter leggere i segni dei tempi". L'arte, che è un veicolo per raccontare e abbelire la storia, in una chiesa è un messaggio: "aiuta a leggere i segni della vita e del Vangelo". Quello di oggi, ha detto il vescovo, è un momento di festa per la comunità civile ed ecclesiale. 

La serata è stata allietata dalle arie di Johann Sebastian Bach, Martin Nystrom, Svein Møller e Johann Rutter, interpretate dal Coro della classe di Musica Sacra del Conservatorio Claudio Monteverdi di Bolzano, diretto dal prof. Heinrich Walder.
(La sede del Conservatorio occupa la parte dell'edificio che nel 1700 i frati Domenicani realizzarono per poter ospitare il seminario, edifico che andò a tamponare in parte le vetrate della facciata ovest.) 

Al Centro Trevi, in via Cappuccini 28 a Bolzano è possibile anche farsi un'idea del divenire del progetto grazie alle immagini realizzate dalla fotografa Claudia Corrent, visibili fino al 30 giugno 2015 presso l'Infopoint, con orari di apertura: lunedì 14.30-18.30; martedì, mercoledì, venerdì 10.00-12.30 e 14.30-18.30; giovedì 10.00-20.00. Per informazioni tel. 0471 300980

SA

Galleria fotografica

Sculture di luce per la Chiesa dei Domenicani. Inaugurate nuove vetrate

L'Assessore Tommasini sottolinea l'importanza degli investimenti nella cultura

L'Assessore Tommasini sottolinea l'importanza degli investimenti nella cultura