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Partecipazione culturale fattore di benessere: Bolzano citato da "Cities"

L'assessore provinciale alla Cultura italiana Tommasini informa con molta soddisfazione l'uscita nella rivista "Cities", una delle più prestigiose riviste al mondo nel settore degli studi urbani e sociali, di un lungo articolo scientifico sul ruolo della partecipazione culturale dei cittadini in provincia di Bolzano rispetto al benessere psicologico e salute fisica.

L'articolo pubblicato dalla rivista specialistica "Cities" fa riferimento all'indagine comparativa a cura dei docenti universitari Giorgio Tavano Blessi e Giovanni Pierretti del Dipartimento di sociologia ed economia dell'Università di Bologna, Pier Luigi Sacco, Guido Ferilli e Giorgio Tavano Blessi della Facoltà Arti, turismo e mercati dell'Università IULM di Milano, e Enzo Grossi della Fondazione Bracco di Milano.

Lo studio illustra chiaramente come la cultura sia al secondo posto, insieme alla posizione professionale, tra i potenziali elementi in grado di supportare lo sviluppo degli individui e della popolazione. Bolzano risulta al vertice dei consumi culturali a livello nazionale, un risultato conseguito grazie ad una lungimirante politica di promozione della cultura e del pubblico.

Tali misure hanno fatto si che il rating riferito alla dimensione culturale a Bolzano sia passato dal 77,6 per cento del 2005 all'83,8 per cento del 2010 (dati Monitor Città) e in particolare a 5.024 eventi culturali ogni 100mila abitanti nel 2010.
La pubblicazione nella rivista "Cities", una delle più prestigiose riviste al mondo nel settore degli studi urbani e sociali, di un lungo articolo scientifico sul ruolo della partecipazione culturale dei cittadini in provincia di Bolzano rispetto al benessere psicologico e salute fisica è motivo di soddisfazione per l'assessore provinciale alla Cultura italiana Christian Tommasini che sottolinea che: "La cultura produce benessere, sviluppo, favorisce le relazioni ed una cittadinanza più attiva e consapevole. Se vogliamo costruire una società migliore dobbiamo continuare a investire in cultura e formazione. Questo studio lo dimostra una volta di più."

SA