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"Voluntariat per les llengües": 5 anni di grandi risultati

Nel periodo 2010-2015 con il progetto di volontariato linguistico avviato dal Dipartimento Cultura Italiana della Provincia su progetto catalano è stato raggiunto un importante traguardo: quasi 1.800 coppie linguistiche. Per l'assessore Tommasini: 5 anni di grandi risultati. Nel 2016 nuovo target i giovani.

Facendo seguito alla campagna "Posto occupato", nella Sala stampa una sedia era riservata alle donne, per ricordare come le donne vittime di violenza, non possono più partecipare alla vita pubblica (Foto: USP/M.Diquirico)

Il futuro plurilingue dell'Alto Adige, come sottolinea l'assessore provinciale alla Cultura italiana Christian Tommasini passa anche attraverso il "volontariato" linguistico portato avanti dal progetto "Voluntariat per les llengües" che ha visto raggiungere la quota di 1800 coppie. Oltre alla conoscenza linguistica, l'iniziativa su base volontaria e gratuita, favorisce l'incontro tra culture diverse, la diffusione di una conoscenza interculturale e intergenerazionale e la sensibilizzazione ad una filosofia di accoglienza e disponibilità. Il progetto è stato accolto con favore oltre le più rosee aspettative ed ha contribuito al miglioramento dei rapporti fra i gruppi linguistici. Accanto al forte impegno profuso in ambito scolastico per giungere ad un plurilinguismo diffuso, è importante che il contatto con l'altra lingua avvenga anche nell'extra-scuola.
A presentare i dati riferiti ai cinque anni progettuali erano presenti accanto all'assessore, il direttore del Dipartimento Paolo Montagner, il direttore della Ripartizione Cultura italiana Antonio Lampis, la direttrice reggente dell'Ufficio bilinguismo e lingue straniere reggente Michela Benvenuti e Nadia Mazzardis, collaboratrice esterna del Volontariato Linguistico. 

L'idea di base è semplice: un Volontario di madrelingua tedesca o italiana mette a disposizione dieci ore del suo tempo per parlare in questa lingua con un Apprendente, in incontri, il cui orario e luogo vengono decisi autonomamente dai partecipanti in base alle loro esigenze.

Un dato emerso è che gli apprendenti italiani aderiscono al progetto perché vogliono parlare il tedesco, non per giungere al patentino di bilinguismo, bensì perché ritengono interessanti la lingua e la cultura tedesche.

A fronte delle esperienze positive maturate con gli adulti, ora l'obiettivo è quello di traghettare il progetto anche alle fasce più giovani della popolazione con il loro diretto coinvolgimento. In tal senso è stata avviata una collaborazione con l'Ufficio Servizio Giovani della Ripartizione Cultura italiana e le associazioni giovanili Arciragazzi e Deina per portarlo nei centri giovanili. In questa stessa direzione una coppia di scuole appartenenti ai due gruppi linguistici, in collaborazione reciproca, ha già raccolto la sfida di avviare il progetto con alcuni studenti, la cui esperienza pilota contribuirà attivamente a questa importante fase ideativa. Le iniziative saranno attivate dal gennaio 2016. Coinvolto nell'iniziativa l'Istituto per le scienze umane, i servizi e il turismo "Claudia de' Medici" di Bolzano, per il quale oggi ha partecipato alla presentazione dei dati progettuali, la dirigente scolastica Gabriella Kustatscher.
Attualmente, come ha speigato la collaboratrice esterna del progetto, Nadia Mazzardis, gli iscritti ad entrambe le iniziative avviate, "Ich gebe mein Deutsch weiter" (iscritti 1850 apprendenti e 750 volontari)  e "Parla con me in italiano" (iscritti 380 apprendenti e 280 volontari), risultano 3.260, di cui due terzi sono Apprendenti e un terzo Volontari. Sia per la categoria degli Apprendenti che per quella dei Volontari, il 70% sono donne e il 30% uomini.
1.800 le coppie linguistiche formate in totale.
Proprio per la forte presenza di donne partecipanti al progetto oggi, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza alle donne, facendo seguito alla campagna ideata dalla rivista online "La Grande Testata" "Posto occupato", nella Sala stampa una sedia era riservata alle donne, per ricordare come le donne vittime di violenza, non possono più partecipare alla vita pubblica. L'assessore provinciale Tommasini portava il fiocco bianco, come segno visibile dell'impengo contro la violenza alle donne.

Altro dato emerso: il segmento "Parla con me... in italiano", avviato nel 2012 e gestito in collaborazione  con "Centro Studi e Ricerche A. Palladio", è rivolto ai cittadini con background migratorio che hanno accolto questa proposta con grande entusiasmo e partecipazione, analogamente a quella "Ich gebe mein Deutsch weiter", dove attualmente il 15% circa degli abbinamenti è composto da un Volontario di madrelingua tedesca e da un apprendente di lingua straniera.
Il progetto avviato a Bolzano è stato poi esteso su tutto il territorio provinciale.
Per favorire momenti di aggregazione e al fine di soddisfare il desiderio dei partecipanti di sentirsi parte attiva nel progetto, oltreché per attribuire all'impegno dei volontari un riconoscimento sociale, sono stati proposti a partire dal 2011 interessanti appuntamenti fra cui visite culturali, incontri con gli autori, presentazione di film, incontri di feedback, in occasione dei quali i partecipanti hanno avuto modo di confrontarsi, di socializzare e gli apprendenti di conoscere la cultura sudtirolese.
L'invito alla popolazione è di provare in prima persona questa esperienza, davvero arricchente per tutti, e di partecipare alla festa organizzata per i 5 anni del progetto in programma giovedì 3 dicembre 2015 dalle ore 18.30 presso la Mediateca Multilingue in Piazza della Rena 10 a Merano.

SA

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