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Studenti alla stazione di Bologna. Per non dimenticare. Mai

La strage del 2 agosto 1980 spiegata oggi (14 dicembre) sul posto a due classi delle scuole medie “Rainerum” di Bolzano e “Pedrolli” di Gardolo. Iniziativa nell'ambito del progetto scolastico “Anni di piombo. Non c’ero ma so”.

Le due classi nel corso della visita alla stazione di Bologna

Entra nel vivo il progetto scolastico “Anni di piombo. Non c’ero ma so”, organizzato nell’ambito della Piattaforma delle Resistenze Contemporanee 2016. Dopo i due laboratori nelle rispettive classi tenuti dal professore e scrittore Alberto Conci, lunedì 14 dicembre gli studenti della 2A del “Rainerum” di Bolzano e della 3D delle medie “S. Pedrolli” di Gardolo hanno visitato la stazione di Bologna.

Sono le 10.25 di un afoso 2 agosto 1980, quando la città di Bologna è scossa da un boato: una bomba esplode nella sala d’aspetto della stazione ferroviaria provocando 85 morti e 200 feriti. Siamo nella fase terminale di quel periodo cruento della storia italiana denominato “anni di piombo”, caratterizzato da stragi, omicidi e attentati di diversa matrice terroristica.

Il progetto scolastico “Anni di piombo. Non c’ero ma so”, organizzato all’interno della Piattaforma delle Resistenze Contemporanee 2016, intende ripercorrere assieme agli studenti gli avvenimenti che hanno insanguinato l’Italia tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta.

Dopo il lavoro nelle rispettive classi con il professor Alberto Conci (autore dei libri “Sedie vuote. Gli anni di piombo: dalla parte delle vittime” e “A onor del vero. Piazza Fontana. E la vita dopo”), 23 studenti della 2A delle medie “Rainerum” di Bolzano e 24 ragazzi della 3D delle medie “S. Pedrolli” di Gardolo si sono recati oggi (lunedì 14 dicembre) a Bologna per un approfondimento condotto da Cinzia Venturoli, storica dell’associazione Piantiamolamemoria presieduta da Riccardo Lenzi, anch’egli presente all’incontro.

Le due classi hanno raggiunto la stazione centrale di Bologna in pullman che è stata quindi presentata agli studenti come  luogo di memoria. Nel pomeriggio i ragazzi si sono quindi spostati nella vicina via San Carlo, presso la sede dell’associazione pocArt, dove hanno incontrato una sopravvissuta alla strage di 35 anni fa, l’altoatesina Sonia Zanotti, madre di uno degli studenti del Rainerum partecipanti alla trasferta.

Dopo l’incontro di Bologna, le due classi si rivedranno in occasione di due laboratori congiunti: il primo a Trento in gennaio, il secondo a Bolzano in occasione del Festival delle Resistenze Contemporanee (23-25 aprile 2016).

FG

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