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Studenti in scena con lo spettacolo “M’ha lasciata per fare il solda’’”

Andrà in scena giovedì 4 febbraio, alle ore 10,30, nell’auditorium “L. Battisti” di via S. Geltrude,3 a Bolzano lo spettacolo “M’ha lasciata per fare il solda’” allestito da un gruppo di studenti del Liceo Alighieri, dell’ITE Falcone-Borsellino e della Scuola Professionale Mattei di Bressanone con la regia di Filippo Plancher.

Giovedì 4 febbraio, alle ore 10,30, nell’auditorium “Lucio Battisti” del Centro Professionale “Luigi Einaudi”  in via S. Geltrude a Bolzano,  si terrà una rappresentazione teatrale per gli studenti della Scuola Professionale dal titolo

“M’ha lasciata per fare il solda’”.

Lo spettacolo, della durata di circa 35 minuti, viene allestito da un gruppo di studenti del Liceo Alighieri, dell’ITE Falcone-Borsellino e della Scuola Professionale Mattei di Bressanone con la regia di Filippo Plancher. 

Il lavoro teatrale nasce su proposta della Biblioteca Interscolastica Mario Segre di Bressanone e nel mese di febbraio del 2015 viene attivato un laboratorio teatrale presso gli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore Liceo Alighieri, ITE Falcone-Borsellino e Scuola di Formazione Professionale Mattei. 

Il laboratorio, guidato dal regista Filippo Plancher, trae spunto dalle ricorrenze presenti nel 2015, come l’entrata in guerra dell’Italia nel I conflitto Mondiale, i 70 anni dalla cessazione del II conflitto mondiale e la sussistenza ancora oggi di numerosi conflitti nel mondo che impongono migrazioni di popoli e nuove prospettive di convivenza. Il gruppo di studenti è composto in prevalenza da ragazze e diverse sono le persone di origine straniera: tale composizione suggerisce al regista di valorizzare questa particolarità, colta come una ricchezza.

Nell’ambito della rappresentazione teatrale viene quindi approfondito il ruolo esercitato dalle donne nelle diverse situazioni di guerra e di resistenza, come supporto diretto alle operazioni militari o al sostentamento dell’economia nei Paesi, ma viene anche suggerita una riflessione sui conflitti più recenti attraverso l’esperienza delle famiglie dei “nuovi cittadini italiani”.

Il progetto ha inizialmente coinvolto 16 studentesse e studenti dei tre istituti scolastici brissinesi che si sono confrontati con l’attività teatrale quasi tutti per la prima volta: esso non ha dunque la pretesa di raggiungere alti livelli artistici, ma soprattutto quella di coinvolgere studenti e pubblico in un viaggio lungo un secolo che suggerisce una riflessione sui temi della violenza nelle guerre, della solidarietà, della sofferenza e del bisogno di creare una “comunità umana” rispettosa delle differenze e della vita.

Lo spettacolo è stato proposto al pubblico brissinese il 23 aprile 2015 ed alle scuole il 24 aprile in prossimità della Festa della Liberazione; il 9 ottobre 2015 è stato riproposto al pubblico cittadino nell’ambito delle celebrazioni della Brigata Alpina Tridentina organizzate dalla sezione ANA di Bressanone.

I ragazzi hanno scelto di guardare alla storia da una prospettiva del tutto particolare, poco considerata nei percorsi storici usuali, cioè quella propria dell’occhio della donna. Il loro lavoro di ricerca storica e di documentazione si è concentrato sulle figure femminili, sulla vita nella società lontana dal fronte e su fenomeni di concreto supporto delle donne alle operazioni belliche.

Protagoniste sono, di volta in volta, le donne semplici della provincia italiana nella prima metà del Novecento, le operaie in fabbrica, le prostitute al fronte e le portatrici carniche nella Grande Guerra, le staffette partigiane nella Resistenza e le migranti del secondo dopoguerra per arrivare fino ai viaggi della speranza che rendono il passato tanto simile al presente.

I colleghi giornalisti sono cordialmente invitati ad assistere alla rappresentazione teatrale.

FG