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Proposto il vincolo dei Beni culturali per 58 vecchie stazioni

Si tratta di 32 edifici sulla linea ferroviaria del Brennero, 17 su quella della Val Pusteria e 9 su quella di Merano. La messa sotto tutela è stata proposta dalla Sovrintendenza provinciale ai Beni culturali: trattandosi di proprietà private, bisogna ora attendere gli eventuali rilievi dell'amministrazione ferroviaria. L'ultima decisione spetterà alla Giunta provinciale.

 

In seguito ad una lunga istruttoria, la Sovrintendenza provinciale ai Beni culturali (Ripartizione Beni culturali) ha proposto recentemente il vincolo per 32 edifici della linea del Brennero, per 17 di quella della Val Pusteria e per 9 di quella di Merano. Le costruzioni risalenti agli anni fra il 1867 (Brennero), 1871 (Val Pusteria) e 1881 (Merano), con modifiche realizzate ai primi del Novecento, rappresentano delle testimonianze particolarmente importanti dell’architettura ferroviaria del tardo Ottocento, ormai apprezzati e tutelati come beni culturali in tutta Europa.

Già nel 1979 una Commissione istituita dall’amministrazione ferroviaria aveva rilevato la particolarità di quasi tutte le stazioni in Alto Adige. Nel 1992, Elisabeth Baumgartner aveva studiato attentamente le costruzioni della linea del Brennero, definendole “gioielli dell’architettura ferroviaria dell’impero austro-ungarico”. La ricerca era stata pubblicata nel volume Industriearchäologie in Nord-, Ost-, Südtirol und Vorarlberg.

Poiché le costruzioni ferroviarie non sono più di proprietà pubblica, ma appartengono ad una Società per azioni, si è reso necessario per la realizzazione del vincolo un procedimento amministrativo come per la proprietà privata. In questo caso, infatti, non è sufficiente la tutela generica prevista per proprietà pubblica d’interesse storico-artistico, come per esempio per le stazioni della linea Merano-Malles (della Provincia), oppure per il ponte Talvera a Bolzano (del Comune).

L’amministrazione ferroviaria ha trenta giorni di tempo per presentare eventuali opposizioni, poi deciderà la Giunta provinciale. Se l’esecutivo delibererà la tutela, verrà garantita la conservazione di queste testimonianze caratteristiche della storia del traffico su rotaie, alcune delle quali sono già fuori servizio e necessitano di un nuovo utilizzo.

MC