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Voluntariat per les Lllengües introdotto a Padova per i profughi

Il progetto di volontariato linguistico attuato in Alto Adige adottato a Padova da rete associazioni per i profughi.

Il progetto di volontariato linguistico attuato in Alto Adige adottato a Padova da rete associazioni per i profughi (Foto: USP/Archivo)

Il volontariato linguistico secondo il modello introdotto in Alto Adige dal Dipartimento cultura italiana della Provincia è sbarcato a Padova, attraverso il Progetto Cleopa. Varie realtà associazionistiche locali della città veneta che si occupano di accoglienza dei profughi si sono messe in rete e con la concessione da parte dell’assessore provinciale Christian Tommasini del patrocinio al progetto hanno fatto partire il progetto a fine marzo 2016.

Tra il 21 marzo e il 15 aprile sono state avviate 34 coppie linguistiche, costituite da una persona con lo status di profugo che svolge alcune ore di conversazione con una persona di madrelingua italiana per imparare ad utilizzare al meglio la nostra lingua.

L’obiettivo del Progetto Cleopa è permettere ai profughi di raccontare di sè, poter narrare la propria storia, il proprio vissuto in italiano dando vita a momenti di condivisione delle esperienze, di empatia e coesione sociale.

Convinta e numerosa l’adesione dei volontari, ossia degli italiani desiderosi di rendersi utili ai nuovi venuti e di aiutarli nel processo di inclusione sociale.

Al fine di introdurre il progetto di volontariato linguistico a Padova, una delle responsabili del Progetto Cleopa, Alessandra Pallaro, ha svolto una formazione ad hoc online e ha avuto modo di conoscere gli aspetti più significativi del progetto tramite il team facente capo all’Ufficio bilinguismo e lingue straniere.

A breve saranno avviate nuove coppie e durante il prossimo mese i volontari che hanno partecipato saranno coinvolti in una riflessione partecipata sull’esperienza vissuta.

La ricerca di volontari prosegue attraverso la richiesta di passaparola tra i partecipanti e i propri conoscenti proprio per far fronte alle nuove presenze di profughi.

La trasferibilità del progetto che il Dipartimento cultura italiana della Provincia di Bolzano porta avanti da quasi 6 anni con grandi soddisfazioni, convince gli organizzatori di essere sulla strada giusta. In provincia di Bolzano è già stato attivato il segmento “Parla con me in italiano” destinato alle persone con background migratorio che è esteso anche ai profughi.

SA

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