Attualità

I dati della OCSE PISA 2015 relativi alle scuole di lingua italiana

Grande miglioramento della scuola in lingua italiana. Per la prima volta gli studenti di lingua italiana al di sopra della media nazionale ed europea.

L'assessore Christian Tommasini nel corso del suo intervento

I risultati dell’indagine PISA 2015 ci consegnano l'exploit della scuola italiana dell'Alto Adige, che realizza ottimi miglioramenti rispetto a quattro anni fa, posizionandosi per la prima volta sopra la media dei Paesi OCSE.

Il 6 dicembre sono stati resi noti a livello internazionale e nazionale i risultati dell’ultima ricerca PISA 2015 che ormai dal 2000 si svolge ogni tre anni. All’ultima edizione hanno partecipato ben 72 Paesi. Come avviene ormai dal 2003, gli studenti quindicenni delle scuole altoatesine di tutti e tre i gruppi linguistici hanno preso parte alla rilevazione, cimentandosi in una prova di Scienze, di Matematica e di Comprensione della lettura. A rotazione triennale, ogni edizione si focalizza principalmente su uno dei tre ambiti. L’ultima rilevazione ha avuto come ambito principale d’indagine le Scienze.

Anche in PISA 2015 le scuole dell’Alto Adige conseguono in Matematica e Scienze risultati decisamente migliori della media nazionale e della media dei paesi dell’OCSE, mentre nella Comprensione della lettura le nostre scuole si attestano a livelli di risultato in linea con la media dei paesi OCSE e leggermente al di sopra della media nazionale.

Anche i dati di PISA 2015 mettono in luce alcune differenze tra le scuole dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano, sia in termini di risultati complessivi raggiunti sia di complessità di composizione della popolazione. Come emerge in tutte le ricerche sulla scuola altoatesina, la popolazione studentesca della scuola in lingua italiana presenta tratti di complessità decisamente superiori a quelli delle scuole degli altri due gruppi linguistici, complessità che si riflettono necessariamente sui risultati che lasciano ulteriori possibilità di miglioramento.

Tuttavia, a una lettura attenta dei risultati, emergono dati molto interessanti e incoraggianti per la scuola della comunità di lingua italiana. In estrema sintesi è possibile individuare alcuni spunti di riflessione.

1. La scuola in lingua italiana realizza significativi miglioramenti in tutti gli ambiti di rilevazione.

a) A dispetto della tendenza nazionale e internazionale che vede gli studenti quindicenni in peggioramento rispetto ai risultati di Scienze, gli allievi della scuola in lingua italiana, i soli anche in Alto Adige, non solo interrompono il trend negativo che era cominciato nel 2006, ma invertono la tendenza, migliorando di ben 12 punti rispetto al 2012.

b) Le cose vanno ancora meglio in Matematica dove gli studenti delle scuole in lingua italiana migliorano di 17 punti rispetto al 2012.

c) In Comprensione della lettura i nostri studenti addirittura migliorano di 20 punti rispetto a PISA 2012.

2. La scuola in lingua italiana conferma la sua capacità di essere inclusiva, senza però ridurre le possibilità formative e di risultato dei propri studenti, per tutti e per ciascuno. Infatti, la differenza tra i risultati degli allievi non immigrati e in regola con il percorso degli studi nelle scuole dei tre i gruppi linguistici si riduce sensibilmente.

3. Si riduce fortemente il divario di risultato tra la scuola di lingua italiana e quella di lingua tedesca.

I risultati che PISA 2015 restituisce alla scuola in lingua italiana dell’Alto Adige confermano gli effetti positivi della diffusione della cultura della valutazione, anche attraverso l’utilizzo appropriato delle prove standardizzate e delle informazioni che da esse si possono trarre.

Di fronte alle sfide di una società sempre più globalizzata molta strada rimane ancora da fare e molti problemi ancora da risolvere, ma i risultati ci mostrano una scuola di lingua italiana in cammino lungo il giusto percorso.

L’assessore Tommasini si dice molto soddisfatto per i risultati raggiunti, in particolare per l’evoluzione positiva testimoniata dall’indagine: “Avere un trend di miglioramento che ci colloca al di sopra dei Paesi OCSE, dell’Europa e dell’Italia è motivo di orgoglio per le nostre scuole. Tutte le iniziative intraprese in questi anni dimostrano che confrontarsi con altre realtà non solo è opportuno, ma contribuisce anche alla crescita del sistema scolastico.

Nella rilevazione di quattro anni fa eravamo rimasti delusi e abbiamo lavorato per un recupero, puntando sul miglioramento della didattica e sulla cultura della valutazione. I primi risultati sono decisamente ottimi e ci incoraggiano ad andare avanti nella direzione intrapresa. Grazie alla Sovrintendente, ai Dirigenti, ai docenti, agli studenti, ai genitori ed al personale della scuola: questo risultato è frutto di un impegno collettivo.  

La differenza che ancora permane, seppur molto ridotta, con la scuola tedesca, è dovuta alla maggiore presenza nelle nostre scuole di studenti con background migratorio. Tali studenti sono una ricchezza per la nostra scuola ma, naturalmente, nelle rilevazioni possono essere un po’ più penalizzati, perché hanno bisogno mediamente di maggior tempo per raggiungere risultati comparabili agli studenti autoctoni. Nonostante ciò, il trend di miglioramento della scuola italiana è notevole e pienamente soddisfacente”.

Non per nulla, la cultura della valutazione, legata a prove standardizzate come INVALSI e PISA, ha ormai acquisito, in particolare nelle scuole di lingua italiana, una propria consolidazione. Si tratta di una precisa scelta strategica, che coinvolge anche l’ambito del tedesco L2 con una rilevazione delle competenze linguistiche (e questionari per alunni e docenti l2), somministrate alle classi IV delle scuole primarie e, a partire da questo anno scolastico, anche alle classi II delle scuole secondarie di I grado.

I dati desunti fino a questo momento sono molto confortanti e, se opportunamente letti, ci consentono di riflettere e comprendere maggiormente l’importanza dell’interdisciplinarietà in campo didattico.

Gli alunni e le alunne che studiano una lingua straniera durante le lezioni di materie non prettamente linguistiche, acquistano, infatti, competenze più forti per quanto riguarda l’espressione e la comprensione e dimostrano maggior flessibilità nel ragionamento e nel passaggio ad ambiti diversi.

In questo senso, anche la Sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei sottolinea quanto sia fondamentale poter comparare i dati con le diverse realtà e come la cultura della valutazione possa contribuire a far crescere non solo il sistema scolastico, ma l’intera società.

L’SNV (cosiddetta prova INVALSI), le indagini PISA e le indagini sulla lingua L2 rappresentano una risorsa strategica per orientare le politiche scolastiche alla crescita culturale, economica e sociale della nostra Provincia, in quanto permettono di avere precise indicazioni sui bisogni formativi degli studenti e informazioni preziose da inserire ed attuare, poi, nel relativo piano di miglioramento dei singoli istituti.

 

Alleghiamo alcuni dati commentati, con relative tabelle.

USP

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