Attualità

Confronto sui valori dello sport alla formazione professionale

Conferenza dibattito sul tema “Valori dello sport da ieri@oggi... a domani” alla Formazione professionale in via S. Geltrude a Bolzano.

La dirigente scolastica, Nicoletta Rizzoli, nel corso del suo intervento

Sei personaggi dello sport hanno parlato ai ragazzi di com’è cambiato lo sport negli ultimi anni: una riflessione profonda attraverso i racconti e le significative esperienze maturate, evidenziando i mutamenti che ci sono stati nel tempo, caratterizzati dalla tecnologia, dall’alimentazione, dall’evoluzione dei sistemi di allenamento, ma anche da un approccio diverso, dalla pressione determinata da aspettative spesso “troppo forti”, fino all’esposizione mediatica, che spesso condiziona anche in relazione al bombardamento di notizie e commenti che si moltiplicano sui social network.

“Valori dello sport da ieri@oggi... a domani” il titolo dell’evento svoltosi presso l’Aula Bianca della Formazione Professionale di via Santa Geltrude. Atleti, dirigenti e tecnici che rappresentano il passato e il presente dello sport si sono confrontati e hanno raccontato le rispettive esperienze, rimarcando i valori dello sport e focalizzando l’attenzione su se e come è cambiata l’attività sportiva negli ultimi anni. 

La conferenza-dibattito indirizzata agli studenti è un progetto promosso da Engl Scs Sportiva Dilettantistica, sostenuto dall’Assessorato ai Giovani, Sport e Partecipazione del Comune di Bolzano, che fa capo all’assessore Angelo Gennaccaro, in sinergia operativa con il Cts “L. Einaudi”-Olympia Operatore Turistico sportivo.

Dopo i saluti della direttrice, Nicoletta Rizzoli e del direttore dell’Ufficio Donna Famiglia e Gioventù del Comune di Bolzano, Stefano Santoro, a raccontare lo sport come era, com’è e come potrebbe essere si sono alternati  la bicampionessa Olimpica di ciclismo su pista Antonella Bellutti, unica donna al mondo ad aver vinto due medaglie d’oro consecutive ai Giochi in due specialità diverse (inseguimento individuale e corsa a punti) della stessa disciplina (ciclismo), presente anche alle Olimpiadi invernali, al debutto con il bob insieme a Gerda Weissensteiner, formatrice, imprenditrice, già impegnata a livello dirigenziale in importanti cariche a livello nazionale.

Al suo fianco un’altra ciclista, Elena Valentini, che ha deciso nei giorni scorsi di chiudere con l’agonismo per passare dall’altra parte della scrivania, dopo numerosi risultati prestigiosi a livello europeo e nazionale, con la maglia tricolore nel fuoristrada.

Insieme a loro: Luca Milocco, attuale responsabile nazionale del settore Junior di Aic-Assocalciatori, impegnato a sviluppare progetti per promuovere cultura e valori dello sport è stato un grande giocatore di pallavolo: diverse maglie azzurre, un titolo mondiale e una coppa Cev di club con Milano e poi molte esperienze a livello dirigenziale, Andrea Burattini, il qualificato tecnico Bruno Mosca dell’Avs Bolzano nella serie B di volley, con un trascorso importante anche a livello giovanile e senior (scudetto con i ragazzi e playoff con la senior a Trento) ed Enrico Dorigatti, che ha da poco smesso con l’hockey dopo tre scudetti, tre supercoppe e tre coppe italia con il Bolzano con cui ha giocato oltre cinquecento partite, il successo in Inl con l’Egna e il fresco argento ai Mondiali di Asiago da vice coach della nazionale di hockey  in line, oltre al ruolo di rappresentante degli atleti nel consiglio nazionale della Federghiaccio nel mandato corrente.

Infine Massimo Bernardoni, già dirigente nazionale del Comitato paralimpico, ora responsabile del settore diversamente abili della Federghiaccio.

Partiti dalle rispettive esperienze importanti e dalle competenze acquisite nello sport e trasferite nella quotidianità, i sei “ospiti illustri” hanno evidenziando i cambiamenti che ci sono stati nel tempo, caratterizzati dalla tecnologia sempre più sofisticata in termini di mezzi e strumenti di rilevazione, da una diversa e curata alimentazione, dall’evoluzione dei sistemi e delle metodologie di allenamento, ma anche gli aspetti piscologici: lo stress, i condizionamenti e le pressioni forti, i rapporti tra tecnici e dirigenti, tra tecnici-atleti-dirigenti, tra tecnici e genitori dei giovani agonisti eccetera. E poi la gestione delle sconfitte e dei successi, fino ai condizionamenti derivanti da una esposizione mediatica che i social hanno amplificato in maniera esponenziale.

I giudizi alla prestazione non sono più solo quelli della stampa specializzata, ma anche quelli più o meno a caldo “buttati li” da chiunque sui social network, che spesso condizionano e non poco. Pressioni forti, spesso all’origine del cosiddetto “burn out”. All’unisono è stato rimarcato che il “fil rouge” tra lo sport di ieri, quello di oggi e … quello di domani è rappresentato dai valori, con la persona al centro.

Rispetto, divertimento, dare sempre il massimo con spirito positivo e propositivo in ogni momento, pronti a cogliere sempre nuove sfide nello sport, come nella vita, consapevoli che si arriva al successo dopo un lavoro impegnativo, passando attraverso la sconfitta e le frustrazioni. E quando il successo non arriva ci si deve consolate con la consapevolezza e la convinzione di essersi “messi in gioco” per maturare esperienza.

Tutti d’accordo inoltre nell’affermare che la persona deve essere sempre al centro, quindi ciascun atleta, nella rispettiva realtà, deve sentirsi parte integrante di un progetto e deve essere abile a ricercare al proprio interno le motivazioni per sviluppare abilità e competenze per “sentirsi bene”, per divertirsi, elemento questo che deve essere una prerogativa di uno sportivo a qualsiasi livello.

 

FG

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