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PISA 2015, migliorano i risultati degli studenti altoatesini

Presentato il rapporto provinciale sull'indagine PISA 2015. Minnei: "Esiti molto soddisfacenti".

La Sovrintendente Nicoletta Minnei durante la presentazione del Rapporto sull'indagine PISA 2015

La Provincia di Bolzano ha partecipato all’indagine PISA 2015 con 2.243 studenti quindicenni di tutte le scuole secondarie di secondo grado, rispettivamente 1.522 della scuola in lingua tedesca, 620 della scuola in lingua italiana, 101 della scuola in lingua ladina. Dalla rilevazione, illustrata nel pomeriggio (5 ottobre) a dirigenti ed insegnanti, emerge che le scuole dell’Alto Adige conseguono in matematica e scienze risultati decisamente migliori della media nazionale e della media dei paesi dell’Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (OCSE), mentre nella comprensione della lettura si attestano a livelli di risultato in linea con la media dei paesi OCSE e leggermente al di sopra della media nazionale. La ricerca PISA (Programme for International Students Assessment) vuole accertare se e quanto gli studenti sono in grado di applicare le conoscenze in contesti diversi da quello scolastico, e se sanno utilizzarle in “compiti di realtà”.  Si tratta quindi di competenze chiave, predittive anche del successo nel mondo del lavoro o nel proseguimento degli studi. Nel 2015, anno in cui il focus è stato sulle scienze, hanno partecipato alla prova via computer circa 540.000 studenti, in rappresentanza di circa 29 milioni di quindicenni nelle scuole dei 72 Paesi che hanno aderito. Le prove INVALSI, per fare un raffronto, coinvolgono tutte le scuole e tutti gli studenti di determinati anni di corso.

Dopo la presentazione dello scorso anno dei risultati estrapolati dall’indagine complessiva, i tre Servizi di valutazione provinciale, con il contributo dell’ispettore Mauro Valer (Sovrintendenza italiana) e della professoressa Marta Herbst per quanto riguarda il focus principale sulle Scienze, hanno elaborato un rapporto che riguarda esclusivamente il sistema scolastico altoatesino, con l’obiettivo di dare uno strumento agli insegnanti per il miglioramento della qualità didattica. Nel rapporto infatti si è dato largo spazio agli esempi di prove e ai suggerimenti didattici. Anche i dati di PISA 2015 mettono in luce alcune differenze tra le scuole dei tre gruppi linguistici della Provincia di Bolzano, sia in termini di risultati complessivi raggiunti sia di complessità di composizione della popolazione. “Come emerge in tutte le ricerche basate su prove standardizzate  (INVALSI, OCSE, IEA), la popolazione studentesca della scuola in lingua italiana della provincia di Bolzano presenta tratti di complessità superiori a quelli delle scuole degli altri due gruppi linguistici. La complessità incide anche su alcuni risultati osservati”, ha detto Luisanna Fiorini del Servizio di valutazione.

Ma rispetto alla tendenza nazionale e internazionale, che vede gli studenti quindicenni in peggioramento rispetto ai risultati di scienze, gli allievi della scuola in lingua italiana, i soli anche in Alto Adige, non solo interrompono il trend negativo che era cominciato nel 2006, ma invertono la tendenza, migliorando di ben 12 punti rispetto al 2012. Le cose vanno ancora meglio in matematica dove gli studenti delle scuole in lingua italiana migliorano di 17 punti rispetto al 2012. Nella competenza di lettura gli studenti altoatesini addirittura migliorano di 20 punti rispetto a PISA 2012. “Si riduce fortemente – ha evidenziato ancora Fiorini - il divario di risultato tra la scuola di lingua italiana e quella di lingua tedesca. La scuola in lingua italiana conferma quindi la sua capacità di essere inclusiva, senza però ridurre le possibilità formative e di risultato dei propri studenti, per tutti e per ciascuno”.

Soddisfatta la Sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei, che ha voluto con l’occasione sottolineare anche l’impegno profuso dai docenti nella formazione degli studenti. “Abbiamo insegnanti che lavorano con passione e trasmettono ai loro studenti questo entusiasmo. I risultati lo dimostrano ampiamente. Nonostante le complessità, abbiamo ottenuto degli esiti davvero soddisfacenti. Certamente non ci fermiamo, anzi. Dobbiamo considerare i dati di questa ricerca come ulteriore base da cui partire e su cui costruire la nostra attività didattica. L’indagine Ocse PISA, infatti, ci consente di avere un'istantanea della situazione delle nostre scuole, fornendoci così gli strumenti per individuare e adottare le scelte più opportune per il futuro dei nostri giovani”.

USP

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