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Minoranze linguistiche, nuovo studio su ladini, cimbri e mocheni

La Regione ha pubblicato il volume “Ladini, Mocheni e Cimbri al crocevia tra esistenza e coscienza” di Frédéric Spagnoli.

L'autore del libro, Frédéric Spagnoli, con l'assessore alle minoranze regionale, Beppe Detomas Foto Usp/Rc

Oltre 100 interviste, 7 anni di studi delle realtà linguistiche delle tre minoranze riconosciute in Trentino e un’analisi approfondita dei processi di trasmissione dell’identità di minoranza: è molto ricca di contenuti la nuova ricerca “Ladini, Mocheni e Cimbri al crocevia tra esistenza e coscienza” effettuata dal professore associato Frédéric Spagnoli dell’Université de Franche-Comté de Besancon e pubblicata dalla Regione Trentino – Alto Adige/Südtirol. Per l’assessore alle minoranze linguistiche, Beppe Detomas, l’analisi sociologica riportata “può aiutare non solo gli addetti ai lavori, ma anche gli stessi soggetti appartenenti alle minoranze per rendersi conto di come la vera sfida da affrontare sia quella dell’autocoscienza. Proprio nella dimensione identitaria - sottolinea - una minoranza linguistica trova la consapevolezza di avere diritti e doveri, da un lato nei confronti della propria comunità e dall’altro verso la collettività in generale”.

La ricerca appena pubblicata ha come scopo quello di delineare un quadro dei processi di trasmissione dell’identità nelle minoranze linguistiche trentine dal 2009 al 2016. “Siamo partiti con la ricerca un anno dopo l’approvazione della legge provinciale n.6 di tutela delle minoranze linguistiche in Trentino. Dopo sette anni di analisi si può dire che la legge ha portato ad un’accettazione indiscussa, sia a livello sociale che politico, dello status di minoranza linguistica riconosciuta sia per i ladini in Val di Fassa, che per i mocheni e i cimbri”, spiega Frédéric Spagnoli. Oggi le minoranze sono rappresentate in tutte le istituzioni regionali e godono di possibilità legislative e finanziarie inedite come anche sottolineato dal Consiglio d’Europa. L’Autonomia come quadro giuridico di riferimento è fondamentale per la tutela e promozione sul territorio delle minoranze riconosciute.

 “Anche se l’accettazione delle minoranze è riconosciuta oramai nella società trentina, la vera sfida sarà la valorizzazione delle tre identità studiate al loro interno. I parlanti hanno necessità di sentire l’importanza della lingua nella quotidianità e di adoperarla in modo naturale”, sottolinea Spagnoli. Un punto fondamentale per il rafforzamento dell’identità di minoranza sarà anche l’elaborazione di vere e proprie politiche di marketing identitario e di valorizzazione della lingua e della cultura nelle attività economiche. “Qui è fondamentale il connubio degli Istituti culturali sul territorio con tutte le parti della società per svolgere un ruolo reale di trasmissione della cultura e della lingua nell’uso quotidiano dei parlanti”, spiega lo studioso. Un ruolo fondamentale per far scoprire e riscoprire le tradizioni e i miti della minoranza sarà anche quello ricoperto dai musei.

Due tasselli importanti per ampliare la coscienza dell’identità minoritaria sono anche la scuola e i mass media. Avvicinare la popolazione alla lingua e cultura con contenuti e manifestazioni di carattere informale dà la possibilità di coinvolgere i parlanti in processi fondamentali per la trasmissione della identità locale. “Più la lingua e la cultura riesce a uscire da un carattere formale e istituzionalizzato in forme di presentazione spontanee e informali più cresce il senso di appartenenza alla comunità”, sottolinea Spagnoli. Ladini, Mochèni e Cimbri, secondo l’esperto hanno quindi diverse sfide da dover affrontare per salvaguardare la propria identità in un contesto sempre più globalizzato. Dato che le loro minoranze godono però di una forte protezione politico-giuridica, hanno tutte le condizioni favorevoli per consolidare la propria coscienza adoperando le strategie giuste.

La ricerca “Ladini, Mocheni e Cimbri al crocevia tra esistenza e coscienza” è finanziata dalla Regione Autonoma Trentino – Alto Adige. Attraverso un’analisi accurata della letteratura esistente, completata dall’osservazione partecipativa ai principali momenti culturali delle comunità e delle interviste di oltre 100 persone rappresentative dei tre gruppi, la pubblicazione  è un lavoro a 360 gradi che si “propone di aiutare le minoranze del Trentino a diventare coscienti delle loro peculiarità e pienamente integrate nel XXI secolo”. L’autore Frédéric Spagnoli è maitre de conférences di lingua e cultura italiana e responsabile delle relazioni internazionali presso la facoltà di Lettere e Scienze umane dell’Université de Franche-Comté e l’unità di ricerca Institut des Sciences et Techniques de l’Antiquité (ISTA) di Besancon in Francia. Lavora sulla storia delle migrazioni e delle minoranze linguistiche, in particolare sull’emigrazione trentina e sulle comunità dei Ladini, Mòcheni e Cimbri.

 

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