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Durnwalder commenta la sentenza del Consiglio di Stato

È di sorpresa la reazione del presidente della Provincia, Luis Durnwalder, alla decisione del Consiglio di Stato di sospendere l’insegnamento precoce della lingua italiana nelle scuole tedesche. Lo stesso Consiglio, infatti, aveva approvato nel 1992 l’introduzione delle lezioni di seconda lingua nelle prime classi elementari. “Lunedì prossimo”, annuncia Durnwalder, “la questione sarà trattata in Giunta”.

È singolare che il Consiglio di Stato decida oggi l’esatto contrario di quanto aveva stabilito con una sentenza del 1992”: così il presidente della Provincia Luis Durnwalder commenta l’ordinanza emessa ieri dall’organo supremo di giustizia amministrativa, con la quale si impone di sospendere l’insegnamento dell’italiano seconda lingua nelle prime classi delle scuole elementari di lingua tedesca. “Allora”, prosegue il presidente, “il Consiglio stesso ci diede la possibilità di introdurre con legge provinciale lezioni di seconda lingua nelle prime classi delle elementari, e questo non su base volontaristica ma quale materia di insegnamento vera e propria”. Sulla base di quella decisione, nel 1994 la Giunta provinciale aveva introdotto l’insegnamento del tedesco nelle prime elementari italiane.

È noto”, commenta ancora il capo dell’esecutivo altoatesino, “che imparare le lingue in tenera età rappresenta senz’altro un arricchimento per quelli che saranno gli adulti di domani. In tutta Europa ci si muove affinché i bambini imparino il prima possibile diverse lingue. Proprio per questo, nella primavera dello scorso anno la Giunta aveva deliberato l’introduzione di un’ora di lezione di lingua italiana nelle prime classi delle scuole elementari di lingua tedesca”.

Nonostante manchi ancora la motivazione della sentenza del Consiglio di Stato, il presidente Durnwalder è convinto che la Giunta provinciale farà “di tutto per permettere agli scolari delle prime classi di lingua tedesca di continuare ad imparare la seconda lingua durante le ore di lezione”. “L’articolo 19 dello Statuto di Autonomia prescrive come “obbligatorio” l’insegnamento della seconda lingua a partire dalla seconda o dalla terza classe, ma non vieta affatto che questo avvenga anche nella prima”, sottolinea il presidente.

La Giunta provinciale si occuperà della questione già nella seduta di lunedì prossimo, con l’obiettivo di valutare gli effetti della decisione del Consiglio di Stato anche per quanto riguarda la situazione del personale insegnante.

MC