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Quattro nuovi musei archeologici all'aperto in val d'Isarco e a Bolzano

Quattro nuove aree archeologiche sono in corso di musealizzazione a Villandro, Velturno, Fortezza e Bolzano: le rovine portate alla luce in queste località verranno restaurate, coperte e rese accessibili al pubblico. “Entro il 2006 si andranno ad aggiungere ai quattro musei all’aperto già esistenti”, annuncia l’assessora provinciale Sabina Kasslatter Mur.

L'Antiquarium di Villandro
I progetti in val d'isarco e nel capoluogo vengono seguiti dall’Ufficio Beni archeologici della Provincia. Uno dei prossimi musei all’aperto guiderà i visitatori lungo la strada romana di Fortezza, sulla sinistra orografica dell’Isarco in località Reiferfelder. Il rinvenimento risale agli anni Trenta del secolo scorso. I lavori di musealizzazione si concluderanno nel 2006. Stessa tempistica per l’area archeologica della Tanzgasse a Velturno, abitata nel neolitico, nella tarda età del Rame, nell’età del Bronzo e del Ferro, in età romana e medioevale, messa in luce nel corso di numerose campagne di scavo condotte dall’Ufficio Beni Archeologici. La presenza umana nel corso della tarda età del Rame comportò la realizzazione di un’area di culto funebre, con tumuli di pietrame e piattaforme per lo svolgimento di riti di seppellimento e di venerazione dei defunti. Sarà proprio questo il principale contesto archeologico esposto e reso accessibile al pubblico. Per la realizzazione dei due progetti la Provincia ha destinato circa 1,3 milioni €.

Sin dalla prossima estate si conta invece di aprire al pubblico l’area archeologica del Plunacker di Villandro, abitata in varie fasi della preistoria e della protostoria, in età romana e nel primo medioevo. La scoperta del sito avvenne nel 1976: di importanza sovraregionale è soprattutto la sequenza di strati archeologici risalenti al Neolitico. Sono in corso attività di ricerca finalizzate alla realizzazione dell’Antiquarium. Infine a Bolzano, nell’area del convento dei cappuccini, sono stati rinvenuti resti di epoca romana e medievale, che entro il 2006 saranno resi accessibili al pubblico.

I quattro nuovi musei all’aperto andranno ad aggiungersi ai quattro già esistenti in Alto Adige: si tratta della zona archeologica “Fischer“ a Cortaccia (recante testimonianze medievali), dell’Antiquarium presso Laimburg-Castel Varco nel comune di Vadena (età del Ferro), dell’area “Hofstatt“ a Elvas di Bressanone (epoca romana) e di quella in località “Kahn“ nel comune di Egna, i cui resti di epoca romana portano anche le tracce di un terremoto.

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