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Ricerca sull'integrazione dei giovani immigrati in Alto Adige

Il 91% degli alunni stranieri nelle scuole altoatesine è soddisfatto del luogo in cui vive, ne apprezza soprattutto l'ambiente naturale e le offerte di svago con gli amici: è uno dei dati della ricerca sull'integrazione dei giovani stranieri in Alto Adige, presentata oggi (giovedì 17) a Bolzano.

Lo studio è stato realizzato dall’Osservatorio provinciale sulle Immigrazioni, un progetto della Ripartizione provinciale Formazione professionale italiana cofinanziato dal FSE, e ha voluto ricostruire, attraverso il lavoro sul campo, il quadro del giovane immigrato risultante dal mondo scolastico e da quello del mercato del lavoro e il suo grado di inserimento socioculturale. "Si tratta di un primo passo - ha detto durante la presentazione la direttrice di Dipartimento Barbara Repetto Visentini - verso una migliore comprensione dell’immigrazione, utile soprattutto a delineare indicazioni e suggerimenti per le politiche locali in campo educativo e sociale." La responsabile di Dipartimento ha inoltre annunciato che è in fase di ultimazione la bozza del disegno di legge provinciale sull'immigrazione e che a marzo si aprirà il confronto con le parti interessate.
Lo studio è stato introdotto da Salvatore Saltarelli, coordinatore dell’Osservatorio provinciale sulle immigrazioni, cui hanno fatto seguito le relazioni di Luigi Mauri, direttore di “Sinergia”, e dei ricercatori Emilio Gregari e Daniele Cologna, che hanno condotto l'indagine articolata in tre azioni: interviste in profondità a una trentina giovani stranieri, studenti e lavoratori; interviste a operatori di enti pubblici, servizi e associazioni di terzo settore; indagine con 317 questionari raccolti in 26 scuole medie e superiori (13 italiane e altrettante tedesche).

Dalla ricerca emerge tra i vari dati che la stragrande maggioranza degli alunni stranieri (il 91%) si dichiara soddisfatta di vivere in Alto Adige, ne apprezza soprattutto la natura e le possibilità di svago che offre. Solo il 12% degli alunni stranieri dichiara di non gradire la scuola - una percentuale bassa rispetto ad altre Regioni italiane - marocchini e albanesi segnalano il fatto di essere fatti oggetto occasionalmente di diffidenza e discriminazioni. A lamentare un certo isolamento sociale sono soprattutto le ragazze (il 64%, contro il 31% dei maschi), in particolare quelle di nazionalità pakistana. Riguardo alla socialità in generale, più propensi a forme di aggregazione aperte al contatto con gli altoatesini sono i giovani albanesi ed ex jugoslavi, più orientati allo svago e allo sport i marocchini, decisamente più legati alla socialità familiare e tra connazionali (genitori, parenti, gruppi di amici) i pakistani.

Complessivamente il quadro presenta più luci che ombre: l'integrazione scolastica, il contatto con la cultura locale, l'avvicinamento alla realtà linguistica locale stanno avvenendo senza particolari traumi. Le istituzioni si dimostrano cautamente ricettive - dicono i ricercatori - ma "disposte a impegnare risorse di personale e finanziarie - come ha sottolineato anche il direttore della Ripartizione provinciale Lavoro, Helmuth Sinn - per sviluppare prassi integrative efficaci soprattutto nel settore dell'occupazione." Gli ostacoli maggiori che l'adolescente straniero incontra in Alto Adige sono comuni a tutti gli immigrati in Italia: vulnerabilità giuridica e precarietà lavorativa per la famiglia, scarsa dimestichezza degli insegnanti con la realtà dei giovani stranieri, diffusione modesta delle figure di insegnanti di sostegno per l'apprendimento dei neoinseriti, mentalità chiusa in alcuni contesti periferici.

 Per ulteriori informazioni sulla ricerca ci si può rivolgere direttamente all’Osservatorio provinciale sulle Immigrazioni, che ha sede presso il centro “Luigi Einaudi”, in Via S. Geltrude 3 a Bolzano, Tel: 0471 414435, e-mail  Osservatorio.immigrazioni@provincia.bz.it

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