Saudade se ne va, rimane la saudade
Si è conclusa con un allegro coinvolgimento della città “Saudade: a língua é minha pátria”, la quattro giorni (5-8 aprile 2006) dedicata a lingua e cultura portoghese organizzata dall’Ufficio Bilinguismo e Lingue straniere, con la consulenza scientifico-culturale dell’Istituto Brasile-Italia di Milano (IBRIT). Tantissime le persone che hanno seguito al Centro Trevi questo viaggio nella Lusofonia, il mondo di lingua portoghese, attraverso quattro continenti, inaugurato dall’Assessore provinciale alla Cultura italiana Luigi Cigolla alla presenza dei consoli generali di Portogallo e Brasile. “Saudade” ha infatti ricevuto il patrocinio dell’Ambasciata portoghese e del Consolato generale del Brasile di Milano.
La prima giornata è stata all’insegna del Portogallo; un incontro letterario dedicato a José Saramago e Sofia de Mello Breyner, con Giulia Lanciani e Fátima Taborda dell’Università Roma3 e a seguire il sapore della chitarra e dei cibi lusitani. L’occasione per conoscere uno strumento che si incontra quasi solo in Portogallo: la “guitarra portuguesa”, magistralmente suonata da Marco Poeta, dell’Accademia do fado di Recanati, accompagnato da Paolo Galassi.
La giornata successiva si è spostata verso le terre d’Africa e d’Asia, con gli scrittori Luís Cardoso, Timor Est e José Eduardo Agualusa, Angola, accompagnati dai loro traduttori, Livia Apa dell’“Orientale” di Napoli e Giorgio De Marchis dell’Università di Salerno. Per la parte musicale, i chitarristi angolani Carlos Martins e Nelson Oliveira non hanno avuto difficoltà nel coinvolgere il pubblico.
Venerdì è toccato al Brasile. La traduttrice Patrizia di Malta e la poetessa e docente universitaria Vera Lúcia de Oliveira hanno testimoniato il loro rapporto con la letteratura brasiliana. Non solo chitarra ma anche il tradizionale cavaquinho per presentare le sonorità della musica brasileira, con cui Roberto Taufic ha acceso l’entusiasmo del pubblico. A lui si è unito per una performance fuori programma il direttore dell’IBRIT Marco Antonio Ribeiro.
Ricco e coinvolgente il programma della giornata conclusiva. Alla performance dedicata alle voci femminili del Brasile, proposta da In Compagnia-danza contemporanea, è seguita la tavola rotonda “Voci di speranza: uno sguardo al futuro”.
Il giornalista Paolo Manzo, l’antropologa Silvia Zaccaria, lo psicologo Fernando Biague, originario della Guinea-Bissau, e l’esperto di cooperazione Alberto Tridente, moderati dal giornalista Paolo Mazzucato hanno affrontato il non facile argomento di quali siano oggi i segnali positivi che vengono dal Brasile e dai territori africani di lingua portoghese, al di là dei luoghi comuni, e nonostante situazioni spesso critiche. Il pomeriggio si è aperto con uno spettacolo di mamulengo, tradizionale teatro di burattini brasiliano. Il bravissimo Chico Simões, del Grupo de teatro mamulengo presepada di Brasilia, ha divertito ed incantato i presenti con la storia di Benedito Bento, parente lontano del nostro Pulcinella.
La prima giornata è stata all’insegna del Portogallo; un incontro letterario dedicato a José Saramago e Sofia de Mello Breyner, con Giulia Lanciani e Fátima Taborda dell’Università Roma3 e a seguire il sapore della chitarra e dei cibi lusitani. L’occasione per conoscere uno strumento che si incontra quasi solo in Portogallo: la “guitarra portuguesa”, magistralmente suonata da Marco Poeta, dell’Accademia do fado di Recanati, accompagnato da Paolo Galassi.
La giornata successiva si è spostata verso le terre d’Africa e d’Asia, con gli scrittori Luís Cardoso, Timor Est e José Eduardo Agualusa, Angola, accompagnati dai loro traduttori, Livia Apa dell’“Orientale” di Napoli e Giorgio De Marchis dell’Università di Salerno. Per la parte musicale, i chitarristi angolani Carlos Martins e Nelson Oliveira non hanno avuto difficoltà nel coinvolgere il pubblico.
Venerdì è toccato al Brasile. La traduttrice Patrizia di Malta e la poetessa e docente universitaria Vera Lúcia de Oliveira hanno testimoniato il loro rapporto con la letteratura brasiliana. Non solo chitarra ma anche il tradizionale cavaquinho per presentare le sonorità della musica brasileira, con cui Roberto Taufic ha acceso l’entusiasmo del pubblico. A lui si è unito per una performance fuori programma il direttore dell’IBRIT Marco Antonio Ribeiro.
Ricco e coinvolgente il programma della giornata conclusiva. Alla performance dedicata alle voci femminili del Brasile, proposta da In Compagnia-danza contemporanea, è seguita la tavola rotonda “Voci di speranza: uno sguardo al futuro”.
Il giornalista Paolo Manzo, l’antropologa Silvia Zaccaria, lo psicologo Fernando Biague, originario della Guinea-Bissau, e l’esperto di cooperazione Alberto Tridente, moderati dal giornalista Paolo Mazzucato hanno affrontato il non facile argomento di quali siano oggi i segnali positivi che vengono dal Brasile e dai territori africani di lingua portoghese, al di là dei luoghi comuni, e nonostante situazioni spesso critiche. Il pomeriggio si è aperto con uno spettacolo di mamulengo, tradizionale teatro di burattini brasiliano. Il bravissimo Chico Simões, del Grupo de teatro mamulengo presepada di Brasilia, ha divertito ed incantato i presenti con la storia di Benedito Bento, parente lontano del nostro Pulcinella.
Nei giorni precedenti, assieme alla moglie Jane, Chico ha tenuto i workshop per le scuole, in cui i ragazzi imparavano a costruire pupazzi, “bonecos”, apprendendo qualche semplice espressione in portoghese.
La conclusione, vivace e festosa, ha portato “Saudade” nelle strade, terminando con un’applaudita esibizione della scuola di Capoeira Sul da Bahia di Laives e dell’orchestra di percussioni Mitoka Samba arrivata da Milano.
Data: 05.04.2006 - 08.04.2006
Sito web: http://www.provincia.bz.it/cultura/saudade/index.htm