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Consulta della famiglia in clausura: educazione, conciliabilità, sostegno
Rafforzare le competenze educative dei genitori, migliorare la conciliabilità lavoro-famiglia, incrementare gli strumenti di sostegno finanziario. Ecco i tre obiettivi centrali della nuova Consulta per la famiglia, che si è riunita in clausura per approfondire queste tematiche sotto la presidenza dell'assessora Waltraud Deeg.
Alla riunione di clausura, oltre ai 19 membri effettivi della Consulta, hanno partecipato anche i membri sostituti, per un numero totale di 30 persone pronte a confrontarsi sulle principali questioni legate alla famiglia. "Lo scambio di idee - ha sottolineato l'assessora Deeg - è una componente fondamentale del percorso che abbiamo intrapreso, e che punta a creare un vero e proprio laboratorio della famiglia partendo dai tanti diversi punti di vista presenti in Alto Adige". Dopo aver illustrato i passaggi chiave della legge provinciale sulla famiglia, impostata attorno ai tre pilastri di sostegno preventivo, conciliabilità e contributi finanziari, durante la riunione è stata presentata la struttura dell'Agenzia per la famiglia, che da maggio 2014 funge da tetto comune per coordinare e armonizzare progetti e iniziative.
Quindi si è passati alla fase più "interessante", ovvero quella della discussione sul ruolo della Consulta della famiglia che è stato tratteggiato come laboratorio di idee e promotore di proposte e impulsi in grado di indirizzare l'agenda politica. Per quanto riguarda l'anno in corso i tre temi principali sono stati individuati nel rafforzamento delle competenze educative e delle relazioni familiari, nel miglioramento della conciliabilità fra i tempi di lavoro e quelli della famiglia, e infine nell'analisi degli strumenti di sostegno finanziario. I partecipanti alla clausura sono stati divisi in tre gruppi di lavoro con il compito di raccogliere pareri e spunti di interesse.
Sul primo punto (rafforzamento delle competenze educative e delle relazioni familiari) è stato posto l'accento sull'importanza di raggiungere ogni tipologia di nucleo familiare, partendo dai genitori per poi passare ai figli. In quest'ottica è stato sottolineato il ruolo fondamentale svolto non solo dai comuni, per la loro capillare presenza sul territorio, ma anche da scuole, asili e strutture mediche. Il gruppo di lavoro che si è occupato di questa tematica ha chiesto inoltre una maggiore attenzione agli aspetti legati alla prevenzione.
Tante anche le proposte emerse per quanto riguarda la conciliabilità lavoro-famiglia: da una migliore politica temporale al ruolo dei padri, per proseguire con le attività estive e pomeridiane. La Consulta della famiglia propone da un lato una maggiore parità di trattamento dei lavoratori fra settore pubblico e privato, a partire da un periodo di maternità di almeno un anno, e dall'altro una diversificazione delle offerte di cura e assistenza all'infanzia tenuto conto del fatto che in futuro il ruolo dei nonni sarà decisamente diverso.
Per quanto riguarda l'aspetto finanziario, le richieste si indirizzano principalmente verso chiarezza e semplicità, soprattutto per quanto riguarda i diversi enti (Stato, Regione, Provincia, UE) che erogano contributi. Il sostegno indiretto, invece, dovrebbe puntare non solo su sgravi fiscali e agevolazioni tariffarie, ma anche su maggiore libertà di scelta fra servizi e contributi finanziari, sulle compensazioni tariffarie e su una sorta di diritto di precedenza alle famiglie con entrambi i genitori che lavorano.
"Abbiamo raccolto molte idee e proposte interessanti - ha concluso l'assessora Waltraud Deeg - alcune delle quali verranno al più presto prese in considerazione, mentre altre saranno valutate solo in un secondo momento. In ogni caso, è emerso con chiarezza ciò di cui le famiglie hanno bisogno: tempo, strutture e strumenti di sostegno finanziario. In aggiunta a ciò, però, non bisogna dimenticare il ruolo educativo svolto da tutti gli enti e dalle associazioni che si occupano di tematiche legate alla famiglia".
mb