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Tutela dei minori, esperti del settore sociale a confronto
In vista della stesura del Piano sociale, videoconfronto tra esperti del settore per parlare di tutela dei minori.Deeg: "Teniamo conto delle generazioni future"
Esperte ed esperti in ambito sociale si sono scambiati oggi in videoconferenza informazioni sulle sfide future e sulle strategie da adottare per quanto riguarda la tutela dei minori. Con il supporto scientifico di Eurac Research, gli aspetti della prevenzione, del personale e delle offerte in materia di protezione dell'infanzia e della gioventù sono stati discussi in quattro tavoli tematici digitali. "Una politica sociale sostenibile deve tenere conto delle esigenze delle generazioni future", ha affermato l’assessora e vicepresidente Waltraud Deeg. Per questo il settore della tutela dei bambini e dei giovani costituisce una parte importante del piano sociale provinciale attualmente in fase di elaborazione. “Il documento sarà elaborato con un processo partecipativo nel corso di quest'anno e del prossimo e, come strumento di pianificazione a lungo termine, indicherà la direzione delle politiche sociali dell'Alto Adige”, ha sottolineato Michela Trentini, direttrice della ripartizione sociale.
La tutela dell'infanzia e della gioventù in Alto Adige è strutturata in diversi modi e suddivisa tra diversi attori. Con un mix tra pubblico e privato, tra lavoro professionale e volontariato, i servizi sociali agiscono in rete con il tribunale dei minori, gli attori privati, i servizi sanitari, la garante per l’infanzia e i consultori familiari. "Circa il 3,6 per cento di tutti i minori in Alto Adige sono stati seguiti dai servizi sociali nel 2018. Gran parte di loro ha ricevuto misure di sostegno educativo, alcuni vivevano in struttura residenziali o in famiglie affidatarie", ha riferito la direttrice di ufficio Petra Frei. Le ragioni dell’intervento dei servizi sociali sono prevalentemente legate a problemi familiari e relazionali, ma anche a questioni di assistenza, problemi psicologici ed economici, nonché di violenza o di abusi.
Il ricercatore Eurac Peter Decarli ha illustrato la ricerca sugli sviluppi futuri dei servizi sociali in Alto Adige e, insieme alla ricercatrice Ines Simbrig, ha presentato un sondaggio sui possibili miglioramenti e adeguamenti dell'offerta esistente. L'affidamento familiare, le comunità residenziali socio-educative integrate, le strutture per famiglie sono stati indicati dai partecipanti quali campi in cui l'offerta dovrebbe essere ampliata. Per rispondere a queste esigenze in futuro saranno necessari fondi pubblici aggiuntivi, ma anche un incremento del personale in servizio o la combinazione delle varie offerte, è stato fattro presente dai presenti.
I partecipanti all'indagine hanno anche detto chiaramente che l'area della prevenzione in futuro deve essere ulteriormente rafforzata. Uno dei partecipanti ha fatto presente che il lavoro di prevenzione non può essere separato dal lavoro di tutela dei bambini e dei giovani, hanno riferito i due ricercatori Eurac. I risultati dettagliati della ricerca saranno disponibili da domani (11 dicembre) sul portale "Famiglia, sociale e comunità" della Provincia. Il video della prima parte del workshop è visualizzabile anche sul canale YouTube di Eurac Research.
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