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Malattia della lingua blu dei ruminanti: abrogate le restrizioni
La Commissione UE ha accolto la richiesta del Servizio veterinario provinciale e sono state quindi tolte le restrizioni l’Alto Adige sulla febbre catarrale degli ovini.
Nel settembre 2016, con la comparsa in provincia di Belluno della febbre catarrale degli ovini, detta anche malattia della lingua blu, è stato necessario effettuare una vaccinazione obbligatoria in Alto Adige. Così pecore, capre, bovini, lama e alpaca sono stati vaccinati contro la febbre catarrale degli ovini dai veterinari del Servizio veterinario provinciale. La febbre catarrale degli ovini è una malattia infettiva dei ruminanti che è caratterizzata dalla colorazione blu della loro lingua. Poiché la malattia viene trasmessa da insetti che succhiano il sangue degli ovini, la prevenzione di questa malattia si basa anche sul regolare monitoraggio degli insetti. Il monitoraggio è inoltre integrato dall'esame sierologico di un determinato numero di bovini nel contesto delle aste.
"La Commissione UE ha accolto la nostra richiesta e ha riconosciuto l'Alto Adige libero da restrizioni per quanto riguarda la febbre catarrale degli ovini. La conseguenza immediata è che i nostri bovini, ovini e caprini possono essere inviati ovunque senza vaccinazione preventiva e senza ulteriori obblighi in materia di febbre catarrale degli ovini", afferma l’assessore competente, Arnold Schuler. Il direttore del servizio veterinario provinciale, Paolo Zambotto, spiega che "per quegli animali che vengono inviati solo temporaneamente in aree riservate, come gli alpeggi, e poi tornano in Alto Adige, va effettuata una vaccinazione contro la febbre catarrale degli ovini". In alternativa, l'assenza di un'infezione può essere dimostrata da un campione PCR al ritorno degli animali. La vaccinazione viene effettuata esclusivamente dal veterinario aziendale e le spese sono interamente a carico del proprietario dell'animale.
ASP/np/fg