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Zanzara tigre, le strategie di prevenzione per cittadini e comuni
Si lavora a linee guida per prevenire diffusione zanzara tigre. Le indicazioni del gruppo di lavoro destinate ai cittadini e ai Comuni più colpiti: evitare ristagni d'acqua, adottare misure adeguate.
"Per limitare la proliferazione della zanzara tigre durante la stagione calda è necessario partire fin da subito con l’attività di prevenzione mirata e costante che punti in primo luogo ad evitare ogni minimo ristagno d’acqua all’aperto". Lo sottolinea l’assessore provinciale all’ambiente, Giuliano Vettorato, aggiungendo che "questa è l’unica strategia per ridurre nei mesi estivi il disagio provocato da questo insetto fastidioso e aggressivo. Allo stesso tempo, limitandone la proliferazione, si riduce anche il rischio di una possibile trasmissione di arbovirus".
Piano di lotta integrata
La predisposizione di un piano di lotta integrata all'insetto è l’obiettivo del gruppo di lavoro prevenzione zanzara tigre tornato a riunirsi in questi giorni. Ne fanno parte esperti dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima, dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, del Servizio veterinario provinciale, dell'Ufficio provinciale prevenzione, promozione della salute e sanità pubblica e dei Comuni di Bolzano e Merano. "Il documento con le linee guida, in fase di elaborazione, è pensato per i Comuni ai quali fornirà informazioni e misure per programmare e attuare la lotta integrata alla zanzara tigre come previsto dal Piano nazionale per la prevenzione, il controllo e la lotta agli arbovirus 2020-2025", fa presente Alberta Stenico, direttrice del Laboratorio biologico che spiega: "In prima linea si tratta di eliminare possibili luoghi di deposizione delle uova ed evitare così lo sviluppo delle larve in primavera che nel corso dei mesi estivi possono dar vita a miliardi di esemplari di zanzara tigre".
Diffusione nei fondovalle
Il Laboratorio biologico ha predisposto una mappa dei comuni particolarmente colpiti dal fenomeno della zanzara tigre. "Se ne evince un elevato rischio di diffusione In piena e tarda estate fino a una quota di circa 600 metri sul livello del mare dal Burgraviato fino alla Bassa Atesina. Nella bassa val Venosta, in val Passiria e in val d’Isarco (fino a Varna) fino a 700 metri sul livello del mare sussiste invece un alto rischio di endemicità", informa l’esperto Filippo Cassina. "Il monitoring sulla diffusione della zanzara tigre 2020 evidenzia un trend di costante crescita in Alto Adige con un record di uova rilevate nella tarda estate rispetto al 2013, anno di avvio dei rilevamenti", aggiunge Edith Bucher, biologa del laboratorio.
Meno zanzare evitando i ristagni di acqua
Secondo le indicazioni del piano nazionale, i Comuni interessati sono chiamati a adottare misure di prevenzione della diffusione della zanzara tigre e a predisporre un piano strategico in caso di malattie dovute alla trasmissione di arbovirus, come Dengue o Chikungunya, per evitare l’eventualità di un’epidemia. Le amministrazioni comunali e i cittadini sono invitati a evitare ogni ristagno d’acqua all’aperto nel periodo compreso fra maggio e ottobre. Dove ciò non sia possibile devono essere adottate misure adeguate per arginare la proliferazione della zanzara tigre. Ulteriori informazioni sono reperibili sul web portale della Provincia dedicato all'ambiente nella sezione zanzara tigre e in un videospot sul canale YouTube della Provincia.
ASP/sa