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Giornata contro l’omofobia, bandiera consegnata a Kompatscher
Consegnata al presidente Kompatscher la bandiera simbolo della lotta contro l’omofobia in occasione della Giornata internazionale. "Le leggi da sole non bastano, serve una società più tollerante".
Si celebra oggi (lunedì 17 maggio) la diciassettesima Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la transfobia e la bifobia, il cui scopo è quello di promuovere e coordinare eventi di sensibilizzazione e prevenzione. In questa occasione il presidente Arno Kompatscher ha ricevuto da Judith Notdurfter, direttrice dell’Ufficio relazioni estere e volontariato e referente della rete RE.A.DY per la Provincia, la bandiera arcobaleno simbolo della lotta contro l’omofobia. Quest’anno la giornata, che si celebra nella data in cui (nel 1990) l’omosessualità fu rimossa dalla lista delle malattie mentali dell’OMS, assume un significato ulteriore. In Italia, infatti, è molto acceso il dibattito politico attorno al cosiddetto ddl Zan, il disegno di legge sulle "misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità".
"Il fatto che il disegno di legge venga discusso in Parlamento è una cosa sicuramente positiva – commenta il presidente Arno Kompatscher – in quanto fornisce alla materia la necessaria base giuridica e legislativa. Ma non dobbiamo dimenticarci che una legge, da sola, non basta. Una legge, da sola, non riesce a cambiare l’approccio culturale nei confronti di determinate tematiche. Ciò di cui abbiamo bisogno, ancora oggi, è invece una società che sia finalmente e pienamente aperta e tollerante”. La rete RE.A.DY, di cui la Provincia di Bolzano fa parte dal 2019 e che conta su 210 partner in tutto il territorio nazionale, per il 2021 concentra l’attenzione in maniera particolare sul cosiddetto hate speech, ovvero l’utilizzo di un linguaggio d’odio in rete. Su questo tema, il presidente Kompatscher ribadisce la propria posizione sottolineando che "l’odio non è un’opinione".
ASP/mb