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Frutticoltura: parte civile ritira la denuncia
L’assessore Schuler e i presidenti dei consorzi frutticoli si ritirano come annunciato dal processo contro Umweltinstitut München e Schiebel.
La frutticoltura altoatesina intende abbandonare le vie processuali. L’assessore provinciale all’agricoltura Arnol Schuler e i presidenti dei consorzi frutticoli VOG e VIP, Georg Kössler e Thomas Oberhofer, si ritirano come annunciato come parte civile dal processo contro Karl Bär dell’Umweltinstitut München e contro l’autore Alexander Schiebel.
I responsabili della frutticoltura altoatesina e 1.371 coltivatori nel 2017 si erano aggregati alla denuncia contro l'Umweltinstitut/Istituto per l'ambiente di Monaco di Baviera, contro l'autore Alexander Schiebel e contro la casa editrice oekom per la pubblicazione di un libro sul tema dell'uso dei fitosanitari in agricoltura. Ora intendono seguire la via del dialogo e del confronto rispettoso e, come annunciato, quali parte civile si sono ritirati dal procedimento giudiziale. La relativa comunicazione scritta è stata inviata oggi, mercoledì 26 maggio alle ore 18.00, alla controparte a cura dei loro avvocati. Anche gli agricoltori co-firmatari, con la loro firma per il ritiro della denuncia hanno manifestato la volontà di seguire questa strada. Solo due coltivatori fra i co-firmatari non hanno fatto finora seguito all’appello loro rivolto in questo senso. Qualora non dovessero aggiungersi agli altri entro il termine processuale di venerdì prossimo, il procedimento avviato non potrà essere bloccato dal punto di vista formale.
“Gli avvocati hanno condotto per mesi colloqui stragiudiziali ed infine concordato di passare dalla sala del Tribunale ad un tavolo del dialogo costruttivo. Questo è l’obiettivo che continuiamo a perseguire”, spiega l’assessore Schuler. Dal momento che due agricoltori finora non intendono seguire questa strada, la prosecuzione del procedimento resta incerta. “Sarebbe un peccato se i due coltivatori restassero sulle loro posizioni al termine processuale di venerdì”, spiega Arnold Schuler.
ASP/red/sa